Il 72% dei giovani italiani, seppur in difficoltà e a volte sfiduciati, è convinto che nel cambiamento soprattutto quello lavorativo ci sia una chance di crescita professionale ed umana. Le parole del presidente Mattarella trovano riscontro nel Rapporto Giovani, l’indagine nazionale sulla condizione giovanile in Italia promossa dall’Istituto Toniolo in collaborazione con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e con il sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo.
Dalla ricerca, effettuata su un campione di 5000 giovani, solo il 10, 5% dà un voto sufficiente alle Istituzioni politiche, l’88% degli intervistati ritiene che non ci siano poche opportunità in Italia soprattutto per l’ambito lavorativo. Tuttavia, pur di crescere e progredire, il 60% è disposto a lavorare nei giorni festivi, il 55% a cambiare di frequente l’orario di lavoro, il 53% al lavoro in orario notturno. Il modello h24 è ormai acquisito da parte delle nuove generazioni, che non hanno difficoltà ad adeguarsi, soprattutto in assenza di impegni familiari.
Per quanto riguarda la mobilità, una buona percentuale di intervistati è disponibile a effettuare frequenti trasferte (56%) e a trasferirsi per lavoro in Italia (53%), in termini comparativi è meno frequente la disponibilità a cambi frequenti del luogo di lavoro (48%), al pendolarismo su lunghe distanze (44%) e al trasferimento all’estero (43%), che comunque interessano una percentuale significativa di giovani. Circa l’ 81% ritiene importante, pur in un quadro non incoraggiante, fare un’ esperienza di impegno civico a favore della propria comunità anche senza un compenso in denaro.
“Negli ultimi anni, anziché protagonisti attivi di un’Italia che cresce, si sono sempre più trovati ad essere spettatori passivi di un paese in declino – ha detto Alessandro Rosina, coordinatore del Rapporto Giovani -. Un destino non inevitabile e che, più di ogni altro, i giovani stessi rifiutano rendendosi disponibili a farsi parte attiva di un progetto credibile di rilancio del Paese”.