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Pandemia: cosa i giornalisti hanno scelto di raccontare e di non raccontare

L’8 e il 9 maggio si è svolto il 4° Festival della Comunicazione non ostile: è stata un’edizione diversa, online, sopratutto perchè in queste settimane di ansia e di paura la Rete sta facendo la differenza, in tutte le sue sfumature.
Le parole chiave di questa edizione 2020 di Parole O_Stili sono state:positivitàpossibilitàinnovazione e digitale.

Tra i vari appuntamenti, l’8 maggio alle ore 17:30 si è tenuto il workshop “Pandemia: cosa i giornalisti hanno scelto di raccontare e di non raccontare”: la stampa italiana si è molto concentrata nel racconto del numero dei contagiati, delle curve e dei periodi di picco ma quanto sappiamo invece delle storie di corsia, d’impresa e di famiglia? Tra gli ospiti Daniela Marzana dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo per presentare alcuni dati dell’ultima indagine internazionale condotta dall’Osservatorio Giovani.

Qui l’intervento completo.

Ricerca “COVID: un paese in bilico tra rischi e opportunità. Donne in prima linea”

Woman wearing a mask staring out the window during a lockdown


E’ uscita la nuova ricerca “COVID: un paese in bilico tra rischi e opportunità. Donne in prima linea” di Laboratorio Futuro dell’Istituto Toniolo, a cura di Tiziana Ferrario e Paola Profeta.

Lo scoppio della pandemia Covid-19 sta accentuando – ed è destinato ad amplificare – le dimensioni di debolezza del mondo femminile. Le donne italiane sono sotto pressione oggi più che mai. Abusi domestici, carichi di lavoro non retribuiti, il difficile equilibrio tra lavoro e famiglia e il non facile accesso al mercato del lavoro: sono queste le dimensioni sulle quali si gioca il futuro dell’uguaglianza di genere nel nostro Paese, dove le disuguaglianze di genere sul mercato del lavoro sono più forti che nel resto d’Europa. Solo la metà delle donne italiane, infatti, lavora e le lavoratrici sono soggetti molto deboli sul mercato del lavoro e rischiano di essere fortemente e ulteriormente colpite dalla crisi sanitaria. Ma secondo il report di Laboratorio Futuro dell’Istituto Toniolo questi rischi potrebbero essere trasformati in opportunità.

Qui la ricerca completa.

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7×1: il Columbus Covid 2 hospital

7×1, il programma del’Istituto Toniolo che in sette minuti incontra una personalità che racconta una novità in onda il sabato alle 18.40 e in replica domenica alle 13.00 su Radio Marconi.

É operativo il Columbus Covid 2 hospital, un ospedale realizzato in tempi record a Roma per affiancare l’Istituto Spallanzani nella lotta al coronavirus. La struttura nasce dalla partnership tra le competenze cliniche della Fondazione Policlinico Gemelli Irccs e il contributo di Eni spa, che sosterrà gli investimenti necessari. Sarà completata con 74 posti letto singoli e 59 per la terapia intensiva.

Ascolta qui la puntata integrale!

L’impatto di COVID-19 sui progetti di vita dei giovani europei

Travelers leaving airport are wearing protective masks.

Le nuove generazioni sono al centro dell’attenzione del Ministero per le Pari opportunità e la Famiglia che ha istituito un gruppo di lavoro coordinato da Alessandro Rosina, demografo dell’Università Cattolica e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo.

I dati dell’indagine e il gruppo di lavoro istituito dal Ministero per le Pari opportunità e la Famiglia sono stati presentati durante il webinar, organizzato dall’Istituto Toniolo, dallo stesso Ministero e dall’Università Cattolica, martedì 28 aprile. Sono intervenuti il Rettore dell’Ateneo Franco Anelli, Alessandro Rosina, Linda Laura Sabbadini, direttrice centrale per gli studi e la valorizzazione tematica nell’area delle statistiche sociali e demografiche ISTAT, e Corrado Bonifazi, demografo e dirigente di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche-Istituto di Ricerche sulla popolazione e le politiche sociali, il Ministro per le Pari opportunità e la Famiglia Elena Bonetti.

Qui la registrazione del webinar.

*Immagine di prostooleh su Freepik

Covid-19: Rischio tsunami sui progetti di vita dei ventenni e trentenni italiani

L’indagine promossa dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, condotta da Ipsos tra la fine di marzo e l’inizio di aprile 2020 in partnership con il Ministero per le Pari opportunità e la Famiglia, evidenzia un forte clima di incertezza provocato dall’emergenza sanitaria in corso.

L’indagine ha interessato un campione rappresentativo di giovani di età compresa fra i 18 e i 34 anni: 2.000 in Italia e 1.000 in ciascuno degli altri grandi Paesi europei, in particolare Germania, Francia, Spagna e Regno Unito.

Oltre il 60% degli intervistati italiani ritiene che l’emergenza sanitaria avrà conseguenze negative sui propri piani per il futuro, seguiti a breve distanza dai giovani spagnoli. Meno preoccupati sembrano essere, invece, francesi e tedeschi (a percepire tale rischio sono rispettivamente il 46% e il 42%). In particolare, sono proprio i giovani del nostro Paese coloro che più di tutti gli altri coetanei europei hanno abbandonato – e non semplicemente posticipato e ricalendarizzato – i propri progetti di vita, almeno nel breve termine.

“L’impatto di Covid-19 mette il Paese di fronte ad uno scenario nuovo all’interno del quale è necessario un attento monitoraggio della condizione delle nuove generazioni e dell’evoluzione del sistema di rischi e opportunità all’interno del quale producono le loro scelte”, come sottolinea Alessandro Rosina, coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo. “Solo attraverso adeguate ricerche e analisi è possibile fornire il supporto conoscitivo necessario per politiche mirate che consentano di far ripartire il Paese con un ruolo attivo delle nuove generazioni e la loro irrinunciabile spinta di vitalità, senza la quale nessun solido futuro può essere (ri)costruito”.

Qui il report completo e le infografiche dell’indagine.

Qui il comunicato stampa.

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7×1: MediaVox

7×1, il programma del’Istituto Toniolo che in sette minuti incontra una personalità che racconta una novità in onda il sabato alle 18.40 e in replica domenica alle 13.00 su Radio Marconi.

Vi raccontiamo il progetto MediaVox, creato per combattere l’hate speech in rete attraverso una pagina Facebook. É anche un progetto di ricerca nato in Università Cattolica del Sacro Cuore, all’interno del Centro di Ricerca sulle Relazioni Interculturali, diretto da Milena Santerini, ordinaria di Pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università Cattolica di Milano. 

MediaVox opera per mettere in rete le realtà associative che ne condividono gli obiettivi etici, proponendo un metodo di lavoro e di aggregazione sull’odio online e sull’informazione come bene comune.

Ascolta qui la puntata integrale!

Partite Iva, i Millennial colpiti dalla crisi del virus si raccontano

“Mi sento senza speranza per il futuro. Il settore in cui opero, architettura, non godeva già di buona salute e la situazione può solo peggiorare. Se prima di questa pandemia i giovani come me faticavano a trovare collaborazioni malpagate, cosa resterà per noi dopo?”.
Inizia così uno dei messaggi anonimi lasciati in fondo al sondaggio lanciato dalla Nuvola dieci giorni fa per capire come stanno vivendo i giovani con partita Iva la crisi economica causata dal coronavirus.

Secondo un’indagine sugli effetti del coronavirus, “Essere giovani ai tempi della pandemia”, realizzata dall’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e Ipsos intervistando 2000 persone tra i 20 e i 34 anni, per la maggioranza dei giovani italiani la condizione lavorativa è peggiorata rispetto al già instabile periodo precedente. Un dato che conferma su larga scala le risposte raccolte da La Nuvola, 101, tra il 5 e l’8 aprile.

Seppur molto differenti fra loro (anche in termini di stipendi: il 40% afferma di guadagnare normalmente fra i 1000 e i 1500 euro al mese, il 30% più di duemila), queste partite Iva raccontano una situazione omogenea, e drammatica, di questo periodo: sul totale degli intervistati, quasi la metà non sta lavorando. E tra chi lavora il 22% sta lavorando solo 5-10 ore a settimana, a fronte di un 50% di persone che scrive di essere normalmente abituato a lavorare più di 40 ore a settimana, weekend compreso.

L’indagine dell’Osservatorio Giovani riporta che per il 42,2% degli intervistati le condizioni lavorative sono peggiorate e così anche la situazione economica per il 51,5%. Se poi si esamina nel dettaglio la questione degli incarichi a causa della chiusura delle attività, il 30% dei rispondenti al nostro sondaggio afferma di aver perso tutte le commesse di questo periodo e il 22,2% ne ha perso la gran parte. Significa che, di nuovo, la metà delle giovani partite Iva è rimasta senza nulla da fare, e pensa inoltre di poter recuperare solo alcuni degli incarichi a emergenza finita.

Fonte: Il Corriere della Sera, 16 aprile 2020

Qui l’articolo completo.

I Millennials tra i più colpiti dalla crisi. Per due su tre il lavoro è un miraggio

Secondo l’indagine “Essere giovani ai tempi della pandemia”, condotta dall’Ipsos per l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo nel pieno della prima fase dell’emergenza sanitaria, quasi due under 35 su tre vede un futuro molto fosco: economia, reddito, disoccupazione, persino le tasse a loro giudizio peggioreranno sensibilmente.

Così come la formazione, la competitività delle aziende e i servizi per le famiglie. Il 42,2% degli intervistati nella fascia 20-34 anni ha infatti già visto peggiorare le condizioni di lavoro, mentre il 51,5% ha visto peggiorare la situazione economica e quasi la metà (il 49,3%) si aspetta un futuro peggiore, dato che cresce se ci si riferisce alla salute (53%) e soprattutto al lavoro (56,7%).

Sono preoccupati per possibili ricadute sul reddito delle famiglie, la tenuta del welfare pubblico e l’inasprimento delle diseguaglianze: tutti timori trasversali a tutte le età e le componenti sociali, ma che risultano più accentuate nella fasce più deboli (si va dal 61,8% dei laureati al 66,8% di chi ha titolo basso).

“I dati evidenziano una grande consapevolezza da parte dei giovani del momento difficile che sta attraversando l’Italia e della necessità delle misure drastiche adottate. Sulle ricadute di tali misure c’è forte preoccupazione sia per i costi che determinano sul Paese, sia sul proprio percorso formativo e professionale”, spiega Alessandro Rosina, coordinatore scientifico dell’indagine, secondo il quale però emerge “anche una grande voglia di reagire positivamente, di guardare oltre la normalità e la quotidianità passata (in cui molte cose si davano per scontate), di pensare in modo diverso (e positivo) a se stessi e alle proprie capacità, di riscoperta di valore della vita e delle relazioni”.

Qui l’articolo completo.

Qui il comunicato stampa dell’indagine.

Fonte: La Stampa, 16 aprile 2020

7×1: #FestivalUnicatt, gli openday online

7×1, il programma del’Istituto Toniolo che in sette minuti incontra una personalità che racconta una novità in onda il sabato alle 18.40 e in replica domenica alle 13.00 su Radio Marconi.

In questo periodo difficile vi raccontiamo gli openday in modalità online dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il #FestivalUnicatt, una settimana di incontri streaming per presentare i corsi di laurea magistrale.
Dal 14 al 21 aprile, ogni giorno, alle ore 11 e alle ore 16, andranno online sui canali social due dirette giornaliere dedicate all’offerta formativa di ciascuna facoltà, accompagnate da video e talk live. Quest’ultimo, in programma sempre alle ore 18, ha l’obiettivo di analizzare le problematiche dell’attualità, a partire dalla multidisciplinarietà che da sempre caratterizza l’Università Cattolica.

Ascolta qui la puntata integrale!

Giovani e virus, l’età dell’incertezza

L’Istituto Toniolo : più timori sul futuro, ma si riscopre il valore proprio e degli altri

C’ è un mondo nuovo da costruire dopo la crisi sanitaria. La pandemia, con i suoi rischi e le sue implicazioni ci costringe a farlo, forzandoci a rimettere in discussione molti dei punti di riferimento su cui era costruita la nostra quotidianità passata in termini di vita privata, sociale, scolastica, lavorativa. Ma questo tempo e questa prova possono essere trasformati in un’ opportunità unica per guardarci individualmente dentro e guardare collettivamente oltre. La crisi ci dice, al massimo, cosa non possiamo più essere e fare, ma sta a noi decidere cosa diventare dopo questa esperienza. La Bibbia è piena di momenti di passaggio, di abbandono di un luogo e di una condizione per assumere l’impegno di un nuovo inizio. La Pasqua stessa ha alla base un desiderio di rinnovamento che trasforma quello che la realtà ci presenta come un fallimento o una perdita in rinascita che apre nuovi orizzonti di senso e di valore. Nel nuovo orizzonte saranno soprattutto i giovani a dover riprogettare le proprie vite, a dare spinta e direzione a un nuovo percorso comune.

L’indagine promossa dall’ Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, condotta da Ipsos a fine marzo, aiuta a capire come le nuove generazioni interpretano questo passaggio collettivo e come si inserisce nel loro passaggio verso la vita adulta. I dati ci dicono che se, come evidenziato in varie ricerche passate, le generazioni italiane presentavano una forte incertezza nei confronti del futuro, il nuovo scenario creato dalla pandemia ha aggiunto un ulteriore strato di incertezza, che può scendere in profondità e diventare insicurezza se non gestito nel modo adeguato.
È importante notare come la crisi sanitaria non sia considerata solo una emergenza temporanea a cui resistere per tornare a vivere come prima, ma venga letta come una discontinuità nei percorsi individuali e nei modelli sociali e di sviluppo. Conta quindi come verrà gestita l’ emergenza ma anche le premesse poste come prospettive sul dopo.
L’ adozione da parte del Governo di misure eccezionali di interesse generale e la situazione di emergenza da affrontare in modo compatto – nonostante qualche improvvisazione e contraddizione – portano gli intervistati a rafforzare più che a ridurre la fiducia nell’ esecutivo: a fronte di un 27,3% che afferma di aver rivisto al ribasso il giudizio, il 29,7% lo ha invece migliorato. Più critico risulta, invece, il giudizio verso i partiti: il 40% ha accentuato la sua visione negativa nei loro confronti. Evidentemente, in un momento così grave, a essere apprezzate più che divisioni e strumentalizzazioni sono le posizioni responsabili.

Del resto, la prova che l’ Italia deve affrontare richiede fiducia e responsabilità da parte di tutti, cittadini e istituzioni. Forti sono, infatti, le preoccupazioni sulla tenuta del Paese e sulle condizioni sociali. Quasi due giovani su tre si aspettano conseguenze complessivamente negative, soprattutto sulla dimensione economica e occupazionale.
Ma inquietano anche le possibili ricadute sul reddito delle famiglie, sulla tenuta del welfare pubblico e sull’ inasprimento delle diseguaglianze. Se gli intervistati intravedono aspetti positivi sul campo delle nuove tecnologie (smart working, commercio online, competenze digitali), meno chiaro è come evolverà lo scenario rispetto alle relazioni sociali e alla cura del bene comune. Ma proprio su questi aspetti si giocherà la differenza tra un Paese che dimostra di avere risorse personali e collettive per guardare oltre i limiti del passato e rigenerarsi e uno invece che si accontenta di adattare il declino a una nuova normalità. Gran parte dei giovani intervistati sembra voler scommettere sulla prima opzione. Prevalgono decisamente, infatti, gli intervistati che dicono che in questo periodo hanno scoperto di poter contare maggiormente su sé stessi e sugli altri, di sentirsi più capaci di far fronte a cambiamenti e riconoscere nuove opportunità, di dar maggior valore alla vita. Questa energia positiva può diventare la miglior spinta del Paese per un nuovo inizio.

Qui il comunicato stampa sull’indagine

Alessandro Rosina
coordinatore scientifico
dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo

Fonte: Avvenire, 10 aprile 2020

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