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Il ballerino poliedrico – la nuova puntata di 7×1

Nella nuova puntata di 7×1, su Radio Marconi,  incontriamo Riccardo Buscarini, artista e coreografo che ci racconta la sua formazione e la sua esperienza. E’ uno dei nostri talenti italiani, talenti che spesso sono costretti a emigrare all’estero.

Qual è oggi il suo lavoro? “Sono un coreografo. Sono un artista che lavora con il movimento non solo nel campo della danza. Il mio lavoro è poliedrico. Voglio portare la danza fuori dai soliti canoni e ambienti”.

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Fondo Diamo lavoro e i giovani – 19 dicembre, Milano

IL FONDO DIAMO LAVORO E I GIOVANI martedì 19 dicembre ore 12.00, Sede Caritas Ambrosiana, via San Bernardino, 4 Milano

La Lombardia è la terza regione in Italia per presenza, in valore assoluto, di giovani che non studiano e non lavorano (239mila Neet, dall’acronimo inglese che li identifica Not in Education, Employment or Training, dato Istat 2016) Ma secondo un’elaborazione dell’Osservatorio Giovani Istituito Toniolo il loro incremento rispetto agli anni precedenti alla crisi in questa regione è superiore alla media nazionale. (+6,1% rispetto a +5,5% tra 2007 e 2016).

Il Fondo Diamo Lavoro, terza fase del Fondo Famiglia Lavoro, voluto dalla Diocesi di Milano e gestito da Caritas Ambrosiana, intende occuparsi anche di loro. Se ne parlerà martedì 19 dicembre, alle ore 12.00, in una conferenza stampa convocata nella sede di Caritas Ambrosiana, via San Bernardino 4, Milano.

Interverranno:

  • Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana
  • Mons. Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo

L’incontro sarà anche l’occasione per presentare gli spot per il Fondo Diamo Lavoro. I video sono stati realizzati da giovani creativi attraverso un contest on line lanciato dalla piattaforma Zooppa.

A determinare i vincitori hanno contribuito i pareri espressi dai giovani che hanno partecipato al corso “I mestieri segreti del cinema”.

Il contest e il corso sono state le due azioni previste dal progetto “Pro-Fondo Milano. Le voci delle periferie, le storie oltre la crisi”, realizzato da Fondazione Ente dello Spettacolo e Caritas Ambrosiana, grazie al bando Siae Sillumina” dedicato ai giovani delle periferie urbane.

Occhio al futuro: giovani, lavoro, previdenza – 19 dicembre, Roma

Il forte impegno di tutela portato avanti dalla Fim e dalla Cisl ha segnato un ulteriore passo importante nel confronto con il Governo sui temi del lavoro e della previdenza.
Un cammino che prosegue per costruire sviluppo e prospettive sempre più avanzate di occupazione, qualità del lavoro e solidarietà sociale.
Ora occorre occuparsi della fase 2 dell’accordo del 2016 che riguarda la previdenza delle nuove generazioni.

Martedì, 19 dicembre 2017, ore 10 / 14 – Università Guglielmo Marconi, Sala Vittoria Colonna – Via Vittoria Colonna 11, Roma

Interverranno:
ANDREA DONEGÀ Network Giovani Fim-Cisl
MAURIZIO BENETTI Presidente del Fondo Cometa
MARCO LEONARDI Consigliere economico del Governo
ALESSANDRO ROSINA Docente dell’Università Cattolica di Milano
ANNAMARIA FURLAN Segretaria generale Cisl
MARCO BENTIVOGLI Segretario generale Fim Cisl

Decathlon per i giovani

La formula di Decathlon è vincente. L’azienda che lavora perché lo sport sia per tutti e sia sostenibile vive un continuo ampliamento. Sono appena sbarcati a Giacarta, dove come manager è stato scelto un italiano, e ancora altri punti vendita sono stati inaugurati in Australia e negli Stati Uniti.

La casa madre francese sta investendo molto anche in Italia. Sono più di 3500 gli addetti tricolori tra negozio e produzione. A oggi due sono gli stabilimenti che realizzano alcuni articoli sportivi, uno a Desio e l’altro a Padova. Qui, ad esempio, vengono prodotte qui 1.200.000 biciclette.

Marco Bonetta, Recruitment Manager Decathlon Italia, racconta che sono due i pilastri aziendali in merito alle risorse umane: la crescita di ognuno e la job rotation. Le persone impegnate in azienda possono fare carriera e conoscere tutta la filiera, dalla vendita al management. Obiettivo chiaro: poter mettere a frutto il proprio talento a disposizione dell’azienda.

«I nostri ruoli di entrata sono base e sono al retail, alla logistica, alla produzione e all’amministrazione. Non cerchiamo qualcuno che abbia già esperienza. Desideriamo qualcuno che ci porti un aspetto nuovo, un’idea nuova. Ogni anno ricevo 80mila curricula. C’è bisogno di distinguersi. Basterebbe anche solo iniziare dalla foto che, invece di essere un semplice selfie, potrebbe già testimoniare la propria passione per lo sport». Ci sono profili part-time da 20-24-30 ore, come nel vending, e full time, come per gli ingegneri della supply chain. La formula part-time è perfetta per gli studenti universitari che hanno bisogno di lavorare e studiare. All’anno ogni addetto riceve 100 ore di formazione. Le posizioni aperte sono sempre segnalate sul sito. Non resta che provare.

#cambiostile – Per una sfida elettorale da vincere con la forza delle proposte e non con la violenza degli insulti

Osservatorio Giovani sostiene il progetto #cambiostile, l’iniziativa promossa dall’Associazione Parole O_Stili in partnership con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e l’Istituto Toniolo. #cambiostile sarà supportata dalle analisi e statistiche dell’Osservatorio Giovani che monitora il tema di bufale, hate speech, trolling costantemente. Gli ultimi dati sono stati presentati proprio in occasione della due giorni di Parole Ostili a Trieste lo scorso febbraio.

#cambiostile: già 5 Ministri e 200 parlamentari, con un messaggio ufficiale di sostegno del Presidente Gentiloni, hanno sottoscritto il “Manifesto della comunicazione non ostile”.
Responsabilità di ciò che si comunica e si condivide. Rispetto dell’avversario e delle idee contrapposte. Argomentazioni, non insulti. Sono questi alcuni dei temi centrali di #cambiostile,  l’iniziativa promossa dall’Associazione Parole O_Stili  in partnership con l’Università Cattolica del Sacro Cuore  e l’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo, che è stata presentata il 14 dicembre a Roma in Senato insieme al documento di applicazione, in chiave politica, dei 10 princìpi del “Manifesto della comunicazione non ostile”.
Nata a pochi mesi dalle prossime elezioni con l’intento di promuovere un confronto politico basato sulla forza delle proposte e non sulla violenza degli insulti e l’inganno delle notizie false, in pochi giorni la campagna ha già ottenuto l’adesione di 5 Ministri e circa 200 parlamentari di tutti gli schieramenti politici, con un messaggio cruciale di sostegno all’iniziativa del Presidente Paolo Gentiloni  che indica “Il tema di un uso più corretto e consapevole dei mezzi di comunicazione” come “un percorso che dobbiamo continuare a incoraggiare, per tutelare i valori di rispetto della sfera personale, di convivenza civile e di pluralismo che sono autentiche pietre angolari della nostra democrazia”. Tra coloro che hanno già aderito a #cambiostile vi sono i Ministri Minniti, Fedeli, Martina, Pinotti e Finocchiaro, i capigruppo al Senato Zanda (PD), Centinaio (Lega), Romani  (FI), De Petris  (SEL), Bianconi  (AP), Guerra (MdP), Zeller  (Autonomie) e alla Camera
Rosato  (PD), il Sindaco di Bergamo Gori, promotore dell’iniziativa anche verso i Sindaci italiani, tra cui Decaro, Sindaco di Bari e Presidente Anci, e tanti altri nomi visibili sul sito www.paroleostili.com/cambiostile, in continuo aggiornamento.

Realizzato attraverso un lavoro collettivo che ha coinvolto esperti di linguaggio e comunicazione politica, fra cui Annamaria Testa, Giovanni Boccia Artieri, Andrea Camorrino, Fausto Colombo, Matteo Grandi, Francesco Nicodemo, il “Manifesto della comunicazione non ostile… in politica” è un impegno spontaneo e personale preso da politici e amministratori locali anché il dibattito politico sia concentrato su contenuti e idee orientati  al bene comune, attraverso un linguaggio rispettoso e non ostile, evitando che la rete possa diventare una zona franca dove tutto è permesso ed educando invece alla responsabilità le community di riferimento. Un’applicazione pragmatica sui toni e lo stile da adottare durante i confronti e i dibattiti con gli avversari, siano essi online oppure oine.  Inoltre, un approccio dai toni e dalle modalità rinnovate a partire dalla prossima campagna elettorale potrebbe rappresentare un elemento di maggiore coinvolgimento dei giovani che, come si evince dalla rilevazione di  approfondimento  del “Rapporto Giovani” dell’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con Fim Cisl, indicano la politica al primo posto fra le cause della propria dicile attuale condizione. La conseguenza è il distacco per reazione ad una politica che non si mette in sintonia con le nuove generazioni e non ore risposte ecaci nel migliorare la loro condizione. 

La Ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli  ha dichiarato:
“Come Ministero siamo convintamente al fianco di Parole O_Stili nella diffusione della cultura del rispetto e nel contrasto di ogni forma di linguaggio dell’odio. Sono azioni che abbiamo messo al centro di un Piano nazionale lanciato lo scorso 27 ottobre che coinvolge tutte le scuole e che ha fra  i suoi punti qualicanti  proprio la diffusione del Manifesto della comunicazione non ostile ideato da Parole O_Stili.  Naturalmente l’esempio deve venire innanzitutto dagli adulti. Trovo per questo molto importante l’iniziativa che viene lanciata da Parole O_Stili in vista della prossima campagna elettorale. Perché le proprie posizioni e il proprio dissenso possono essere sempre espressi senza ricorrere ad un linguaggio scorretto e senza aggredire chi la pensa diversamente da noi. La politica può e deve farsi promotrice di questo messaggio. Lo deve a se stessa, perché fare politica in senso alto vuol dire saper affrontare con competenza e con correttezza i propri avversari. Lo deve ai cittadini, perché il  linguaggio dell’odio non può mai essere tollerato in un dibattito civile. Lo deve alle nuove generazioni, perché è per loro che la politica deve guardare ogni volta che si esprime pubblicamente”.

Antonio Palmieri,  responsabile nazionale della comunicazione elettorale e Internet di Forza Italia, ha dichiarato:
“Il Manifesto è una bussola per non perdere la rotta durante la campagna elettorale. Si può (e si deve) fare campagna mettendo in luce limiti ed errori della proposta altrui, senza per questo essere scorretti o violenti”.

Il prorettore dell’Università Cattolica, Antonella Sciarrone Alibrandi, ha dichiarato:
“L’Università Cattolica, in quanto luogo di ricerca e formazione, promuove insieme a Parole O_Stili la cultura del dialogo, per superare la logica violenta dell’insulto e delle fake news. In questa prospettiva, l’Ateneo intende creare concrete occasioni di studio, incontro e  confronto sulla comunicazione politica. L’obiettivo principale è far crescere la sensibilità su questi temi non solo in ambiente universitario ma anche fra coloro che operano nell’ambito della politica e della comunicazione. Cambiare stile è, infatti, un impegno e una sda cui tutti sono chiamati nell’esercizio
della propria professione e del proprio ruolo sociale”.

Rosy Russo, ideatrice di Parole O_Stili, ha dichiarato: “Alle porte di una campagna elettorale che si preannuncia dura, l’augurio è che il Manifesto, e in generale la campagna di sensibilizzazione #cambiostile, possa concretamente  aiutare il confronto politico a non diventare mai incivile e scorretto. Ci auguriamo che l’esempio dei 5 Ministri e circa 200 parlamentari che hanno già aderito al progetto possa diventare una buona pratica capace di contagiare tutta la classe politica italiana e diondere il virus positivo dello scegliere le parole con cura”.

Da cosa nasce il “Manifesto della comunicazione non ostile… in politica”
Dalla Carta, già realizzata lo scorso febbraio dall’Associazione Parole O_Stili, che raccoglie 10 princìpi di stile per ridurre, arginare e combattere i linguaggi negativi, online e oine, presenti nel “Manifesto della comunicazione non ostile”.  Promosso lo scorso febbraio a Trieste, da una community trasversale di oltre 300 tra giornalisti, manager, politici, docenti, comunicatori e inuencer, il Manifesto ha già raggiunto oltre 4 milioni di persone sui social media. E’ stato inviato a tutte le scuole d’Italia coinvolgendo 2.500 docenti e 30.000 studenti. A settembre è stato consegnato – assieme alla Costituzione italiana – a 500 ragazzi durante l’inaugurazione dell’anno scolastico alla presenza del Presidente della Repubblica.

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Parole per capirsi: chi sono i NEET?

Parole per capirsi: la parola di questa settimana è NEET: che cosa significa?

Approfondiamo alcune parole d’attualità: la seconda parola da capire è NEET. Sono i giovani che nè studiano nè lavorano. Su 5200 intervistati, oltre l’80% è alla ricerca di un’occupazione, il 20% non la sta cercando.

Con una parola a settimana vi racconteremo il mondo che cambia attraverso gli occhi dei Millennials.

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Chiesa dalle genti – la nuova puntata di 7×1

La nuova puntata di 7×1, andata in onda sabato alle 18.40 e domenica in replica alle 13 su Radio Marconi, è l’occasione per ascoltare monsignor Luca Bressan, vicario episcopale della Diocesi di Milano, sul Sinodo Minore indetto dall’arcivescovo di Milano Mario Delpini. Quali i progetti e quali le prospettive?

“Abbiamo fatto una duplice constatazione: il corpo della Chiesa d Milano si sta contraendo e lo si vede dal calo del numero dei sacerdoti e nella diminuzione dei battesimi in seguito anche alla natalità. Una Chiesa che dimagrisce, ma che allo stesso tempo sta accogliendo tanti nuovi migranti e tanti cattolici. Da qui l’idea di un sinodo che aiuti a riflettere su chi stiamo diventando e chi siamo. Lo Spirito aggrega tanti popoli, oggi è lo stesso spirito”.

 

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NEET/Storia di due ragazzi che hanno ripreso a guardare il futuro con fiducia

Matteo Pirovano, 24 anni
Dopo due tirocini è stato assunto con un contratto a tempo determinato presso “Vidas”.

In Vidas mi occupo della manutenzione nella struttura e delle consegne dei farmaci. È un lavoro perfetto per me perché non sono mai riuscito a stare fermo. La scuola mi pesava per questo: sei ore seduto a un banco, senza poter alzarmi, o davanti al computer. Il pomeriggio avevo bisogno di uscire, di vedere gli amici, di muovermi e non studiavo. Ma tornando indietro e vedendo tutta la fatica che ho fatto per trovare un lavoro credo che cercherei di adeguarmi, soprattutto di capire che non esiste solo il presente. La verità è che a 16 anni sei troppo giovane e non te ne rendi conto, almeno io ero così. La cosa bella di questo lavoro è che la mattina mi sveglio e sono felice: sento i miei amici lamentarsi, per me non è così. Io arrivo anche prima del mio orario perché ho voglia di incominciare, di vedere i colleghi, di affrontare la giornata. All’inizio facevo fatica a organizzarmi, non sapevo come gestire le mansioni, non sono mai stato uno bravo a rispettare le scadenze, ma ora ci sono riuscito, altrimenti non mi avrebbero proposto né il rinnovo del tirocinio, né il contratto a tempo determinato. Non tornerei mai al periodo che ho passato in casa senza studiare e lavorare. Mi svegliavo la mattina e mi chiedevo: e adesso che cosa faccio? Sì, porti il curriculum, cerchi su internet. I miei mi dicevano di non mollare. Ma scoraggiarsi è facile perché tutte le volte sembra che ci sia qualcuno che ha più esperienza di te. Spero di continuare in Vidas ma, in ogni caso, grazie a questa opportunità, ora l’esperienza ce l’ho anche io e non escludo di frequentare una scuola serale e prendere il diploma, devo solo essere ancora un po’ più sicuro di essere davvero cambiato anche rispetto alla scuola.

 
Domenica Taccone, 24 anni.
Svolge il tirocinio presso l’“Associazione San Vincenzo De Paoli”.

Sono la mamma di una bimba di tre anni. È una gioia quotidiana ma se non hai un diploma e sei anche mamma trovare lavoro è una corsa ad ostacoli. Ho fatto qualche lavoretto come cameriera ma poi ho avuto la bambina e mi sono fermata. Pensavo che nessuno mi avrebbe più chiamato e invece mi hanno proposto questo tirocinio. Non è un posto di responsabilità, né è quello che desidero fare perché per ora mi occupo delle pulizie. Però non mi pesa perché l’ambiente è bellissimo e il mio tutor è diventato una persona di riferimento, non solo nel lavoro: mi sostiene, mi consiglia. Mi piace scherzare con i colleghi, ritrovarmi ogni giorno con loro.  Stare fuori dal mercato del lavoro e anche dalla scuola ti dà molta sfiducia, avevo bisogno di rimettermi un po’ in gioco, di alzarmi la mattina con uno scopo. Questa esperienza mi sta servendo a questo: a ritrovare energia, a incontrare persone, a darmi la spinta. Ora sono pronta a fare qualcos’altro: il mio sogno è lavorare in cucina. A gennaio finalmente inizio un corso e ho fiducia che succederanno delle cose belle.

7×1 – Il XVI Rapporto sulla povertà

La nuova puntata di 7×1 indaga un argomento delicato fotografato dal XVI Rapporto sulla povertà “La fatica del fare comunità di cura. Un’indagine presso i centri di ascolto della Caritas Ambrosiana” a cura della Caritas di Milano. 12 milioni le persone che si sono rivolte alla Caritas per il sostegno nel capologuo lombardo.

Incontriamo Francesco Chiavarini della Caritas Milano a cui chiediamo che cos’è il Rapporto sulla povertà della Diocesi di Milano. “Sono 12mila le persone prese a campione che si riferiscono a 54 centri d’ascolto. Il campione ci ha aiutato a individuare i bisogni. Il frutto dell’elaborazione è il Rapporto povertà”.

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Ascolta l’anteprima della puntata che andrà in onda domani alle 18.40 e domenica in replica alle 13.00

 

Intercettazioni sul futuro. Il fenomeno dei NEET – 13 dicembre, Jesi

Il prossimo 13 dicembre a Jesi il Prof. Emiliano Sironi e il Dott. Stefano Mastrovincenzo dialogheranno su “Intercettazioni sul futuro. Il fenomeno dei NEET”.

L’acronimo NEET (Not in Education, Employment or Training) è stato coniato nel Regno Unito verso la fine del secolo scorso. L’utilizzo diffuso inizia dal 2010 quando l’UE adotta il tasso di NEET come indicatore di riferimento sulla condizione delle nuove generazioni. Rispetto all’usuale tasso di disoccupazione giovanile, nell’indicatore sono compresi tutti i giovani inattivi, non solo i disoccupati in senso stretto. Si stima che in Italia siano più di 2.000.000 i giovani che non vogliono studiare e cercare un lavoro. Un fenomeno su cui è doveroso interrogarsi, studiare e agire come collettività nelle sue varie articolazioni. Progetto Policoro è promosso dalla Caritas diocesana e dalle commissioni pastorali sociale-lavoro e giovani All’inizio dell’incontro sarà possibile portare un proprio contributo di massimo 3 minuti sulla propria esperienza relativa ai neet facendolo recpitare al sequente indirizzo mail.

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