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New York, Strasburgo, Vienna: un internship presso le Rappresentanze della Santa Sede, scadenze ottobre 2017

New York, Strasburgo, Vienna: candidati per essere uno dei 10 giovani che vivranno un internship presso le Rappresentanze della Santa Sede.

Dieci laureandi, laureati e studenti postgraduate potranno lavorare nelle principali organizzazioni internazionali (ONU, sedi di Ginevra e New York; UNESCO a Parigi; Consiglio d’Europa a Strasburgo; OSCE e AIEA a Vienna) per un periodo compreso tra i 9 e gli 11 mesi. Si tratta del Fellowship Program, un’iniziativa dell’Istituto G. Toniolo di Studi Superiori, che offre quest’opportunità a dieci giovani. L’Istituto Toniolo riconosce ai borsisti un rimborso spese onnicomprensivo tra i14 e i 18 mila euro.

I candidati saranno selezionati direttamente dalle Missioni tramite un’intervista e, eventualmente, una prova scritta. La selezione si svolgerà a Milano. All’assegnatario è garantita una formazione on-the-job grazie all’inserimento con funzioni operative nello staff delle Rappresentanze.

A Strasburgo l’inizio è fissato a partire dalla seconda metà del mese di ottobre 2017. Il termine per la presentazione delle domande è  martedì 10 ottobre 2017.

A New York l’inizio è fissato a novembre 2017. Il termine per la presentazione delle domande è  giovedì 12 ottobre 2017.

A Vienna l’inizio è fissato a metà gennaio 2018. Il termine per la presentazione delle domande è  lunedì 4 dicembre 2017.

Per info e bandi visita il SITO TONIOLO 

Appuntamento con 7×1, 23 settembre

Ascolta l’anteprima di 7×1,  il programma del’Istituto Toniolo che in sette minuti incontra una personalità che racconta una novità. A Radio Marconi in onda il sabato alle 18.40 e in replica domenica alle 13.00. In occasione della terza edizione del Cortile di Francesco ad Assisi, alla presenza del Ministro Valeria Fedeli, è stato siglato pubblicamente un protocollo d’intesa tra l’ATS Parole Ostili – formata dall’Associazione Parole O_Stili, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Istituto Giuseppe Toniolo – e il MIUR, (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per promuovere una cultura della rete non ostile che sia propedeutica a una maggiore consapevolezza dell’utilizzo degli strumenti digitali, funzionali alla costruzione di un vero e proprio diritto alla cittadinanza digitale. Ci racconta di cosa si tratta Antonella Sciarrone Aliprandi, Prorettore Università Cattolica del Sacro Cuore.

“Il protocollo è un punto di partenza per intraprendere un percorso a supporto dei docenti di ogni ordine e grado per individuare nuove metodologie per comunicare in modo non ostile sul web”.

 

“Ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione perché vi porto nel cuore”, Pisa 30 settembre

L’Azione Cattolica italiana – delegazione Regione Toscana promuove il corso “Ho voluto che foste voi al centro dell’attenzione perché vi porto nel cuore”, a Pisa dal 29 settembre  all’1 ottobre.

Ad aprire la mattina del 30 settembre ci sarà Cristina Pasqualini, Università Cattolica del Sacro Cuore – Istituto G. Toniolo, che tratterà il tema “Giovani e sentimento religioso nel mondo di oggi”.

Programma

Il mondo dei giovani tra vulnerabilità e benessere, 14 ottobre – Rivoli Cascine Vica (TO)

Il mondo dei giovani tra vulnerabilità e benessere

Iscrizioni entro l’11 ottobre

Ore 8,30 Registrazione ed accoglienza

Ore 9,00 Preghiera

I SESSIONE

Modera: Diego Suino, presidente Amici Porta Palatina ONLUS

Ore 9,15 GIOVANI FRAGILI: IL QUADRO DI UNA REALTÀ SPESSO NASCOSTA

Cristina Pasqualini, ricercatrice e sociologa, Università Cattolica S. Cuore Milano – Osservatorio Giovani Istituto Toniolo

Ore 10,00 ABITARE LE FRAGILITÀ GIOVANILI: PREVENZIONE DEL DISAGIO E TUTELA DEL BENESSERE

Don Luca Ramello, direttore Ufficio Pastorale Giovani e Ragazzi Arcidiocesi di Torino

Ore 10,30 LA SFIDA EDUCATIVA TRA RELAZIONI UMANE E TECNOLOGIA

Ezio Risatti SDB, preside IUSTO

Ore 11,00 Coffee Break

II SESSIONE

Modera: Francesca Costero, membro Consulta di Pastorale Giovanile Arcidiocesi di Torino

LE FRAGILITÀ DEI GIOVANI IN VARI CONTESTI DI VITA

Intervengono:

Laura Moretto, psicoterapeuta Ufficio Pastorale Migranti Arcidiocesi di Torino

Marco Brusati, sociologo e formatore

Iria Barbiè, psicoterapeuta Casa Bordino ONLUS

Testimonianza :

Chiara Nigrone, capo Scout zona Rivoli

Ore 12,40 Domande e dibattito

Ore 13,00 Conclusioni e questionari ECM

Programma e iscrizione convegno salute mentale 2017

E se i compiti non si facessero più a casa?

La nuova puntata di 7×1, in onda su Radio Marconi, incontra Fabio Capri, servizio offerta formativa promozione e tutoriato dell’Università Cattolica del Sacro cuore.  Nei sette minuti per un incontro con l’Istituto Toniolo si parla dell’anno scolastico appena iniziato. Diverse le novità. Avviata la sperimentazione: i compiti non si fanno più a casa ma durante l’orario scolastico. Che effetto può avere questa scelta?

Vengono diffusi anche i dati sulla scolarizzazione in Italia, che è è allarmante. Evidenziate anche le opportunità e le criticità dell’alternanza scuola-lavoro.

Ascolta la puntata

 

ATS Parole Ostili, Istituto Toniolo e Miur: insieme per promuovere una cultura della rete “non ostile”

In occasione della terza edizione del Cortile di Francesco ad Assisi, alla presenza del Ministro Valeria Fedeli, è stato siglato pubblicamente un protocollo d’intesa tra l’ATS Parole Ostili – formata dall’Associazione Parole O_Stili, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Istituto Giuseppe Toniolo – e il MIUR, (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) per promuovere una cultura della rete non ostile che sia propedeutica a una maggiore consapevolezza dell’utilizzo degli strumenti digitali, funzionali alla costruzione di un vero e proprio diritto alla cittadinanza digitale.

L’obiettivo del protocollo è quello di sviluppare congiuntamente iniziative e attività di sensibilizzazione sui temi della comunicazione non ostile e del diritto di cittadinanza digitale attiva e consapevole, attraverso la realizzazione di specifici momenti formativi rivolti a docenti e studenti sul territorio nazionale, ispirati ai principi del “Manifesto della comunicazione non ostile”, per contrastare qualsiasi forma di linguaggio ostile ed educare ad una comunicazione costruttiva e rispettosa delle persone a partire dall’ambito scolastico.

 

ComunicatoStampa_14settembre

 

 

 

Il cinema e i Millennials – l’anteprima di 7×1

Il cinema e le nuove tecnologie sanno ancora incontrare i desideri e le sensibilità dei giovani?

7×1, il porgramma su Radio Marconi in onda il sabato alle 18.40 e la domenica in replica alle 13.00, lo ha chiesto a Alessandro Rosina, docente di demagrofia all’Università Cattolica del Cacro cuore. Ascolta l’anteprima

 

Dall’Uganda a Ginevra. La storia di Anna Maria

Il padre era medico volontario in Africa e per i primi sei anni della sua vita è cresciuta in Uganda, dove è nata 25 anni fa. Tornata in Italia, ha vissuto prima a Busto Arsizio e poi a Galliate Lombardo, un piccolo paesino vicino a Varese, dove attualmente risiede la sua famiglia.  Anna Maria Cocozza, maturità classica e laurea magistrale in Politiche Europee ed Internazionali all’Università Cattolica, è destinataria della Fellowship dell’Istituto Toniolo presso la Missione della santa Sede presso le Nazioni Unite di Ginevra.

Perchè hai deciso di vivere questa esperienza?
I miei primi anni di vita in Africa, l’esperienza di mio padre e i vari viaggi che grazie a lui ho avuto modo di fare anche una volta rientrati definitivamente in Italia, hanno fatto crescere in me sempre più il desiderio di approfondire lo studio delle relazioni internazionali e spendere la mia vita in tale ambito. Mi ricordo di aver visto la locandina del Bando per la Fellowship del Toniolo appesa nei corridoi dell’Università quando frequentavo il secondo anno della triennale e ho subito pensato che fosse un’opportunità più unica che rara per la mia formazione. Da lì a tre anni sono capitate tante cose, ed è nel frattempo cresciuto in me il desiderio di spendermi nell’ambito diplomatico. Il periodo di tirocinio all’Ambasciata italiana in Kenya è stato decisamente formativo in questo senso, laddove è stata l’occasione di avvicinarmi anche all’ambiente multilaterale delle Nazioni Unite. In particolare, però, quei 4 mesi sono stati essenziali per far maturare in me il desiderio di acquisire un punto di vista che fosse realmente umano, per poter affrontare un campo oggigiorno così complesso e delicato come quello delle relazioni internazionali. L’esperienza della Fellowship alla Missione della santa Sede presso le Nazioni Unite di Ginevra si è così ripresentata come appunto un’opportunità più unica che rara per lavorare in un ambiente che avesse a cuore innanzitutto e prima di tutto l’uomo. Per imparare questo sguardo ho deciso di fare domanda.

Cosa maggiormente ticolpisce di quello che stai facendo?
Il lavoro che ho l’occasione di svolgere alla Missione della Santa Sede a Ginevra si è rivelato ben più interessante di quanto già mi fossi potuta immaginare prima. Seguire riunioni, incontri, gruppi di lavoro e dibattiti presso la sede delle Nazioni Unite di Ginevra e le varie agenzie che hanno qui base mi permette di arricchire ogni giorno di più la consapevolezza di quanto sta accadendo nel mondo in cui viviamo e di affrontare tematiche per me di primario interesse, quali quelle relative ai diritti umani, al fenomeno delle migrazioni, ai rifugiati, alla salute. Ma quello che realmente mi colpisce di più in ciò che svolgo qui, è l’impegno che la Santa Sede pone nel porre in primo piano la dignità di ogni essere umano. Le ricerche che svolgiamo per preparare i rapporti e i discorsi divengono così l’occasione di seguire il lavoro di esperti in materia e, soprattutto, di studiare approfonditamente la posizione del Papa e la direzione della Chiesa circa le tematiche più stringenti della realtà odierna, e guardarle, così, in modo realmente integrale. Per la Santa Sede l’uomo, non l’economia, la politica o le relazioni fra Stati, è posto al centro e da lì allora si va a guardare e vagliare l’economia, la politica e le relazioni fra Stati. E questo per me è tremendamente interessante.
Come immagini di “spendere” ciò che stai imparando?
Quello che sto imparando ritengo sia realmente di fondamentale importanza per il mio futuro. Mi rendo sempre più conto che l’ambiente delle relazioni internazionali necessita di un punto di vista che possa realmente tener conto di tutti i fattori in gioco nel mondo odierno, e l’intenso lavoro che si svolge presso la rappresentanza della Santa Sede alle Nazioni Unite è di grande insegnamento in tal senso. Non so ancora cosa farò terminata quest’esperienza ma desidero poter portare con me quanto sto apprendendo ogni giorno qui a Ginevra.

Pubblicate le nuove brochure di Rapporto Giovani 2017

Il filo rosso che unisce i vari capitoli di Rapporto Giovani 2017 è il racconto di una generazione in equilibrio precario tra rischi da cui difendersi e opportunità a cui tendere, penalizzata da freni culturali e istituzionali che non permettono una piena valorizzazione di potenzialità troppo spesso sottoutilizzate.

Cinque argomenti chiave del Rapporto Giovani sono presentati da cinque brochure tematiche:

I GIOVANI E LA FAMIGLIA

 

 

Per  i  giovani  del  nuovo  millennio  le  tappe  cruciali  di  passaggio  alla  vita  adulta  restano  quelle  di  sempre:    conquistare    l’indipendenza  dalle  generazioni  precedenti  (autonomia  dai  genitori)  e  fornire  una  continuità verso le generazioni successive (formazione della famiglia e scelte riproduttive). I  due  aspetti,  dunque,  su  cui  mettiamo  in  relazione intenzioni ed  effettiva  realizzazione  dei  giovani  nel  compimento  del  processo  di  transizione  all’età  adulta  sono  il  raggiungimento  dell’autonomia residenziale  e la nascita di un figlio. I dati dell’indagine generale del Rapporto Giovani (condotta a ottobre 2016 su un campione rappresentativo di 6172 persone di età compresa fra  i  19  e  i  34  anni)  in  prosecuzione  longitudinale dell’indagine  condotta  nel  2015,  con  riferimento  alla    domanda  «Quale  pensi  sia  per  un  giovane  l’età  più  adatta,  avendo  tutte  le  condizioni  oggettive  per farlo, per lasciare la casa dei genitori?»  ci dicono che i Millennials posticipano l’allontanamento dalla casa dei genitori a causa di difficoltà oggettive e non tanto per propria preferenza. I  motivi  prevalenti  di  chi  rimane  con  la  famiglia  di  origine  dopo  i  25  anni  non  sono  «sto  bene  così,  conservo  la  mia  libertà»,  ma  la  mancanza di mezzi per vivere autonomamente.

I NEET

Negli ultimi anni il tema del lavoro giovanile è fortemente entrato nella discussione pubblica e ha acquistato attenzione via via sempre crescente. La percentuale di giovani che, finiti gli studi, si trovano senza un lavoro in Italia ha superato il 20%. La grande eterogeneità della composizione dei Neet ha suggerito un’analisi approfondita del problema, sia attraverso l’approccio classico delle indagini sulla popolazione, sia con un approccio esplorativo innovativo, attraverso l’uso di social media data.

I GIOVANI E LA SCUOLA

Oggi più di ieri una parte importante della vita dei giovani si gioca nelle aule scolastiche e universitarie. I Millennials esprimono una visione piuttosto nitida di quello che l’istruzione può offrire loro in questa fase storica e nelle condizioni attuali della scuola e della società italiana.

Anche rispetto alla fiducia istituzionale si riscontrano differenze tra i laureati, diplomati e non diplomati soprattutto in quelle istituzioni che si trovano nella parte alta della graduatoria e che hanno a che fare con il sapere scientifico e le loro applicazioni nella vita e nella formazione delle persone: la ricerca scientifica, gli ospedali, la scuola e l’università. Nonostante i numerosi problemi che caratterizzano la scuola italiana, proseguire gli studi fino all’istruzione terziaria può ancora fare la differenza. La sfida, però, è tutt’altro che vinta. C’è ancora molta strada da compiere nella direzione di un sistema di istruzione e formazione capace di intrecciare i propri programmi e saperi con i progetti dei giovani, che offre loro adeguati strumenti per leggere ed intervenire nella realtà, facendo fronte alle persistenti barriere di classe, ceto, genere o etnia per trovare la propria rotta di navigazione.

I GIOVANI E I SOCIAL

Rispetto all’uso dei social network, i Millennials italiani sono heavy rispetto alla presenza e alla frequenza di connessione che, almeno per le piattaforme più diffuse, registrano valori alti. Sono invece light rispetto a quanto emerge dall’analisi di percezioni, atteggiamenti, opinioni e comportamenti. I social sono anzitutto percepiti sotto il segno della ludicità o come luoghi di socialità. Chi decide di entrare nella loro rete lo fa in maniera tendenzialmente libera, senza cioè avvertire il peso di un conformismo o di un obbligo sociale determinato dal timore di rimanere esclusi dalle proprie cerchie relazionali.

COS’E’ L’OSSERVATORIO GIOVANI


Nel nostro Paese i giovani si trovano spesso al centro del dibattito pubblico per i più svariati motivi. Si avverte allora la necessità di punti di riferimento, e di strumenti che siano in grado di far luce sui bisogni e sui desideri delle nuove generazioni e sulla loro complessa realtà. L’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, ente fondatore dell’Università Cattolica, ha voluto raccogliere questa sfida. Ecco perché, quattro anni fa, ha realizzato in collaborazione con l’Ateneo e grazie al sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo, il primo Rapporto Giovani, la più estesa ricerca disponibile nel nostro paese sull’universo giovanile, fornendo dati comparabili a livello internazionale. Il Rapporto si è avvalso – e continua a farlo – della competenza del Laboratorio di Statistica dell’Università Cattolica e di Ipsos s.r.l. in qualità di partner esecutivo. I risultati dell’indagine sono raccolti in una pubblicazione annuale edita dall’editrice il Mulino (Bologna), giunta alla quarta edizione. La prima grande indagine quantitativa ha sondato i valori, le aspettative, i progetti dei giovani, la fiducia nelle istituzioni, il rapporto tra generazioni, il lavoro, la famiglia, la genitorialità, ed è stata realizzata su un campione di circa 9.000 individui tra i 18 e i 29 anni.

I ragazzi interrogano il lavoro: 7 domande

Alcuni giovani neolaureati hanno incontrato imprenditori, docenti, giornalisti, creativi per fare loro sette domande su:

  • SCELTA DEL PERCORSO
  • FALLIMENTO
  • UN ‘IO’ AL LAVORO
  • LAVORO & VITA PRIVATA
  • FORMAZIONE
  • INNOVAZIONE
  • CRESCITA PROFESSIONALE

Per ogni domanda hanno creato un video che qui riproponiamo come possibile aiuto a chiunque abbia domande sul lavoro.

 

  • SCELTA DEL PERCORSO

  • FALLIMENTO

  • UN ‘IO’ AL LAVORO

  • LAVORO & VITA PRIVATA

  • FORMAZIONE

  • INNOVAZIONE

  • CRESCITA PROFESSIONALE

 

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