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Buon Natale 2016

L’Istituto Toniolo, grazie ai suoi beneffatori, rende possibile a molti studenti il cammino verso la Laurea.

Ecco il nome e la firma di alcuni di loro

 

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Fedi e culture in dialogo: un corso per insegnanti

Quello che non so di te. Fedi e culture in dialogo – Corso alta formazione

Oggi gli insegnanti e gli educatori si trovano tutti i giorni a confrontarsi con ragazzi e ragazze di religioni e provenienze differenti. Per capire meglio comportamenti e convinzioni  altrui e promuovere una cultura del dialogo, viene proposto il corso “Quello che non so di te – Fedi e culture in dialogo” che presenta i fondamenti delle tre religioni monoteistiche e gli spazi possibili di conoscenza.

In particolare, è così strutturato:

  • Relazioni introduttive da parte di esperti delle tre grandi religioni monoteistiche dell’area mediterranea: Ebraismo, Cristianesimo e Islam.
  • Utilizzo di materiali audio-visivi per l’approfondimento e la contestualizzazione di quanto affrontato sul piano teorico con approccio storico-critico e proposta di laboratori.
  • Attualizzazione delle problematiche mediante testimoni privilegiati che operano nel campo della ricerca e delle attività interculturali nella nostra società.

Gli incontri si terranno dalle 16.00 alle 19.00 presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano nelle seguenti giornate: 16 febbraio 2017/9 marzo 2017/23 marzo 2017/6 aprile 2017.

Il corso rientra nelle iniziative di formazione e aggiornamento del personale della scuola.

La quota di partecipazione è fissata in Euro 180,00 per ogni partecipante. Per gli iscritti ad Alumni Cattolica – Associazione Necchi e all’Associazione Amici dell’Università Cattolica la quota è fissata in Euro 160,00.

Data scadenza iscrizione: 06/02/2017

Per iscriversi collegarsi a questo link

Per informazioni: tel. 02 7234 5701; e-mail: formazione.permanente-mi@unicatt.it

Leggi la presentazione del corso

La disuguaglianza non aspetta la politica

Leggi l’articolo di Dario Di Vico oggi sul Corriere della sera

 

Ecco un estratto: “Tornando invece ai temi della disoccupazione giovanile non si può non ripartire dal jobs act, concepito a suo tempo da Matteo Renzi come una ricetta che avrebbe cambiato il corso degli avvenimenti (ma non è andata così). La ripresa è stata assai più fragile di quanto avesse immaginato, il rimpallo di cifre tra Istat, ministero del Lavoro e Inps ha generato la sensazione di poca trasparenza sui numeri e il risultato è stato che il consenso giovanile ha soffiato sulle vele del No. Le previsioni sulle assunzioni per il 2017 non sono molto incoraggianti: secondo dati diffusi proprio ieri dall’agenzia Manpower per i primi tre mesi dell’anno nuovo solo il 3% delle imprese consultate stima di aumentare l’organico, il 90% non si attende variazioni e il 9% prevede addirittura un calo. E’ vero che saranno investiti 730 milioni per il solo 2017 per la totale decontribuzione delle assunzioni under29 e al Sud ma siamo comunque nell’ambito di quelli che i tecnici definiscono stimoli emergenziali”.

 

 

Quello che non so di te, il nuovo concorso per le scuole

Spiegatemi voi dunque,
in prosa od in versetti,
perché il cielo è uno solo
e la terra è tutta a pezzetti.

Rodari

Oggi i ragazzi si relazionano, a scuola e nella società, con coetanei diversi per nazionalità, religione, cultura, lingua. Ma con gli stessi sogni e le stesse aspirazioni.
Per favorire occasioni di conoscenza e di dialogo, l’Associazione Amici dell’Università Cattolica, in collaborazione con diversi partner, promuove un concorso artistico-letterario. Lo slogan è “Quello che non so di te”. Guarda lo spot realizzato dai corsi Produzione Audiovisive e Fotografia  dell’IIS Galilei-Luxemburg.


Leggi il Regolamento

 

I Neet con Benedetta Angiari di Fondazione Cariplo, in onda domenica

Guarda l’anteprima della puntata di Fattore giovani

La trasmissione #Fattoregiovani è in onda ogni domenica alle 20.30 (in replica il giovedì alle 15.30), sul canale 195 del digitale (Chiesa Tv), su Telepace in replica il il lunedì alle 9.45, il martedì alle 18.45, il venerdì alle 14.45 sul canale 187 del digitale terrestre e sul circuito delle tv cattoliche.

Italiani nel mondo 2016, Torino 13 dicembre

Sarà presentato a Torino il 13 dicembre il Rapporto italiani nel mondo 2016 della Fondazione Migrantes. L’incontro vedrà l’intervento della curatrice della pubblicazione. Per la prima volta il Rapporto affronta, tra l’altro, il tema dei “nuovi italiani in partenza”, cioè quello dei nuovi migranti all’estero di origini non italiane, ma che sono partiti dall’Italia con cittadinanza del nostro Paese.

Sono migranti due volte: hanno intrapreso un viaggio da migranti verso l’Europa, si sono fermati almeno 10 anni in Italia e poi, di recente, sono di nuovo emigrati verso un altro Paese europeo, con la cittadinanza italiana.  Si occupa, tra l’altro, dei “nuovi italiani in partenza” il Rapporto italiani nel mondo 2016 della Fondazione Migrantes, che verrà presentato martedì 13 dicembre all’Ufficio Pastorale Migranti di Torino, in via Cottolengo 22.
Appartenenze multiple & millennials

La presentazione si svolgerà fra le 11.00 e le 13.00. Dopo i saluti di Sergio Durando, direttore dell’Ufficio Pastorale migranti, e di Marco Giusta, assessore alle Politiche giovanili del Comune di Torino, sarà proiettato il video Italiani nel mondo 2016.

Seguiranno gli interventi di don Marco Prastaro, vicario episcopale per Torino, di Delfina Licata della Fondazione Migrantes, curatrice del Rapporto (tema del suo intervento, “Il Rapporto Italiani nel Mondo 2016 e la mobilità italiana tra appartenenze multiple e spazi urbani”), e di Cristina Pasqualini, sociologa della Cattolica di Milano e dell’Osservatorio giovani dell’Istituto Giuseppe Toniolo (tema, “La condizione dei millennials in Italia: la fotografia del Rapporto giovani”).

 

Volantino

“OLTRE IL 60% DEI GIOVANI ITALIANI RIVENDICA UN RUOLO ATTIVO NEI PROCESSI DECISIONALI PER POLITICHE GIOVANILI”

 BRUXELLES – Oltre il 60% dei giovani italiani mostra  il desiderio di manifestare un proprio protagonismo positivo all’interno dell’Europa, sia come impegno sociale che politico. In particolare emerge una alta consapevolezza della necessità di avere un ruolo forte nei processi decisionali collettivi e in particolare nelle politiche che li riguardano.

Gli under 34 italiani auspicano un ruolo attivo delle nuove generazioni nella definizione delle politiche giovanili all’interno dei singoli Stati che aderiscono all’Unione Europea. Solo il 5,8% ritiene che i giovani non dovrebbero occuparsene e che a decidere deve essere solo politici e tecnici di esperienza.

Sono questi i dati mersi dal focus “I giovani e il desiderio di protagonismo in una nuova Europa”  presentato a Bruxelles da ALESSANDRO ROSINA, docente di demografia all’Università Cattolica del Sacro Cuore e coordinatore del Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo,  nell’ambito del convegno “Meetalents” sui talenti italiani nel mondo.

Lo studio è stato realizzato dall’Osservatorio giovani dell’Istituto G. Toniolo con l’Agenzia Nazionale Giovani. I dati derivano da due indagini rappresentative dei giovani tra  i 18 e i 34 anni. La prima è stata condotta a metà luglio 2016 sui sei paesi dell’Unione europea più popolosi, inclusa la Gran Bretagna appena uscita (gli altri sono: Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia), su un campione di circa 1000 giovani in ciascun paese. La seconda è stata condotta a inizio ottobre 2016 su un campione di oltre 6 mila giovani italiani.

Dal focus emerge che tra le tematiche prioritarie c’è il lavoro (indicato da quasi il 30% degli intervistati), seguono la formazione, la partecipazione sociale, lo sviluppo dei talenti (tutte attorno al 15 percento), sopra il 10% anche l’inclusione sociale e i grandi temi delle sfide globali.

I giovani intervistati desidererebbero vedere un salto di qualità sulla capacità di esprimere una linea e un’azione dell’Unione europea sia verso l’esterno, nello scenario internazionale, sia all’interno, in particolare rispetto alla realizzazione di vere politiche comuni efficaci su lavoro e welfare (68,4% in Italia; il 65,6% in Spagna; il 62,4% in Polonia; il 57,4% in Germania; il 54,1% in Gran Bretagna; il 52,2% in Francia)

I giovani italiani sono tra i più critici rispetto alla vera intenzione e capacità di rilanciare il progetto europeo, ma sono anche quelli che più lo desiderano e lo auspicano.  Una posizione comune sui temi di politica internazionale è chiesta dal 52,2% dei francesi, fino ad arrivare al 68,4% degli italiani.

I paesi nei quali i giovani si trovano più in difficoltà occupazionale tendono ad essere, inoltre, anche quelli più sensibili alle esigenze di una politica sociale comune: il valore più alto è toccato infatti dall’Italia (72,7%) mentre il più basso è quello della Germania (54,8%).

In ogni caso, prevale per tutti l’idea che il proprio paese abbia maggiori possibilità di essere competitivo nel mercato globale non agendo da solo in autonomia, ma come parte di una strategia europea comune.

In tutti i paesi chi pensa sia vincente una strategia comune supera chi preferirebbe vedere il proprio paese agire da solo (per l’Italia i primi, pari al 58%, sono quasi il doppio dei secondi, pari al 29,3%). I più convinti appaiono essere i paesi del Sud Europa. Più indecisi, invece, francesi tedeschi.

I giovani intervistati – spiega ALESSANDRO ROSINA –  risultano critici rispetto alle istituzioni europee e a come il progetto europeo è stato sin qui realizzato. Sono però anche, in larga parte, convinti che il loro futuro potrà essere migliore in una Europa più unita e più forte, sia al proprio interno che verso l’esterno.

“Lo studio evidenzia, in definitiva, – aggiunge ROSINA – la necessità di rafforzare la domanda di Europa espressa dai giovani. Nel contempo è necessaria anche una politica che dia segnali concreti che l’Europa che si vuole realizzare è quella che rafforza le opportunità delle nuove generazioni ed in grado di esprimere una posizione comune nel mondo. I giovani vogliono un miglior futuro in una migliore Europa, con un ruolo attivo nel realizzarlo”.

Rapporto giovani 2016 presentato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

ISTITUTO TONIOLO PRESENTA AL PRESIDENTE MATTARELLA IL “RAPPORTO GIOVANI 2016”  CON IL FOCUS SU “CITTADINANZA E PARTECIPAZIONE”

Roma, 30 novembre 2016 – E’ stato presentato questo pomeriggio al Presidente della Repubblica, SERGIO MATTARELLA, il “Rapporto Giovani 2016”, l’indagine sul mondo under 32 curato dall’Istituto Toniolo con il sostegno di Intesa Sanpaolo e della Fondazione Cariplo.

Erano presenti prof. CESARE MIRABELLI, vicepresidente dell’Istituto Toniolo, prof. GIOVANNI BAZOLI, presidente emerito Intesa Sanpaolo, avv. GIUSEPPE GUZZETTI, presidente Fondazione Cariplo, prof. FRANCO ANELLI, magnifico rettore dell’Università Cattolica, dott. ENRICO FUSI, segretario generale Istituto Toniolo e prof. ALESSANDRO ROSINA, coordinatore scientifico del Rapporto Giovani.

Durante l’incontro il prof. ROSINA ha illustrato i temi salienti del Rapporto sottolineando in particolare l’ultima rilevazione che ha approfondito il tema “Giovani, cittadinanza e partecipazione”.
Questo focus – promosso dall’Osservatorio giovani dell’Istituto G. Toniolo e realizzato da Ipsos – è rappresentativo dei giovani tra 18 e 32 anni nei sei paesi dell’Unione europea più popolosi (inclusa la Gran Bretagna). E’ stato condotto nella seconda metà di luglio su un campione di oltre 6 mila giovani tra i 18 e i 32 anni (almeno 1000 in ogni singolo paese). I paesi sono: Italia, Francia, Regno Unito, Germania, Spagna e Polonia.

“L’Italia, più di altri paesi con cui ci confrontiamo, – ha spiegato ROSINA al Presidente della Repubblica – ha giovani che vorrebbero informarsi, scegliere, operare come cittadini, mettersi fattivamente alla prova nel volontariato e nel mondo del lavoro. Ma oggi riescono a farlo con meno successo. Comunque, la grande maggioranza dei giovani esprime un alto grado di appartenenza al proprio paese. Alla richiesta di assegnare un voto da 1 a 10 a quanto ci si sente cittadini italiani, tre giovani su quattro hanno attribuito un voto uguale o superiore a 6. Risultato in linea con i coetanei tedeschi e francesi, ma più basso rispetto agli spagnoli e ai polacchi”.

“I nostri under 32 – ha proseguito ROSINA – presentano, però, la percentuale più elevata di Neet e la più bassa percentuale di intervistati che hanno svolto esperienze di volontariato (50% hanno risposto di non averne mai fatte, contro il 33% dei britannici, il 45% degli spagnoli, il 47% di francesi, tedeschi e polacchi)”.

“In tale contesto – ha evidenziato ROSINA – il valore elevato assegnato dai giovani al lavoro in Italia, Spagna e Polonia riflette anche la maggior difficoltà e il maggior clima di incertezza sul percorso occupazionale che vivono i giovani in tali paesi. La Germania è la nazione con più bassa percentuale di Neet tra i paesi qui considerati e non sorprende notare che l’attenzione verso il tema del lavoro risulta più bassa”.

“Infine, – ha concluso ROSINA– sensibilmente più elevata risulta l’importanza del voto per i giovani italiani rispetto ai coetanei degli altri paesi: assegnano un punteggio uguale o superiore a sei all’importanza di recarsi alle urne l’80% degli intervistati in Italia contro il 70% circa dei coetanei degli altri stati considerati”.

Leggi l’Approfondimento su “Giovani, cittadinanza e partecipazione” (Prof. Rosina)

Scarica il Comunicato stampa

 

 

 

 

I giovani e il benessere lavorativo, guarda la puntata #Fattoregiovani

Guarda e ascolta la puntata di Fattore giovani sul tema benessere lavorativo. Ne abbiamo parlato con Giampaolo Rossi, direttore generale Adexia.

La trasmissione #Fattoregiovani è in onda ogni domenica alle 20.30 (in replica il giovedì alle 15.30), sul canale 195 del digitale (Chiesa Tv), su Telepace in replica il il lunedì alle 9.45, il martedì alle 18.45, il venerdì alle 14.45 sul canale 187 del digitale terrestre e sul circuito delle tv cattoliche.

 

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Giovani e desiderio di indipendenza e di autonomia dalle famiglie, ascolta la puntata

In onda su Radio Marconi, alle 18.30, “7×1” sul tema Giovani e desiderio di indipendenza e di autonomia dalle famiglie ci siamo confrontati con Silvia Calvi, giornalista di Donna moderna.

Ecco la puntata integrale

Ascolta il lancio della puntata

 

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