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‘Rapporto Giovani’ e ‘Dio a modo mio’: il calendario delle presentazioni

Dio a modo mio

20 maggio

Cassano d’Adda

Auditorium Parrocchia dell’Annunciazione

Locandina

Dio a modo mio

27 maggio

Mantova

Azione Cattolica e delegazione diocesana Associazione Amici

Dio a modo mio

30 maggio

Firenze

Opera salesiana di Firenze

Locandina

Rapporto Giovani

27 maggio

Cremona

Liceo Vida

A Milano i Dialoghi di vita buona

Lunedì 23 maggio alle ore 20.30, al Piccolo Teatro Studio Melato di Milano (via Rivoli 6), si terranno i “Dialoghi di vita buona” dal titolo “Confini e migranti: paure e soluzioni”.

Il tema è di grande attualità: il sentimento di paura verso chi scappa da miseria, guerre e persecuzioni e approda nel nostro Paese e nelle nostre città corre il rischio di essere strumentalizzato. Ma come si supera la nostra paura? E soprattutto, quale via per affrontare il dramma delle migrazioni?

Ad introdurre la serata sarà il prof. Aldo Bonomi, sociologo, membro del comitato scientifico dei “Dialoghi di vita buona”.

La riflessione proseguirà poi con l’ascolto delle storie di giovani immigrati, per comprendere come il tema delle migrazioni riguardi persone concrete e non sia una categoria o un fenomeno astratto: mostreranno da cosa scappano e perché, cosa cercano qui da noi; si confronteranno con le nostre paure, immaginando percorsi per la soluzione dei drammi che li hanno investiti.

Cristina Pasqualini, docente dell’Università Cattolica presenterà i dati del Rapporto Giovani dell’Istituto Toniolo che documentano il sentimento comune di paura dei giovani italiani nei confronti dell’arrivo degli immigrati.

Su questi temi poi interverranno:

il prefetto Mario Morcone, Capo Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, che racconterà le politiche e le azioni in materia del Governo italiano;

il prof. Riccardo Redaelli dell’Università Cattolica di Milano che rifletterà sulle prospettive e sulle soluzioni agli aspetti problematici, drammatici e negativi del fenomeno migratorio preso nella sua prospettiva globale, e non solo mediterranea

il prof. Antoine Messarra, membro del Consiglio Costituzionale libanese e titolare della Cattedra Unesco di Religioni comparate, mediazione e dialogo dell’Université Saint-Joseph di Beirut, che porterà l’esperienza del Libano, Paese esempio di integrazione alle prese con il tema della salvaguardia dell’identità nazionale.

Nella seconda parte della serata questi tre relatori risponderanno alle domande del pubblico in un dibattito moderato da Alessandro Zaccuri, giornalista di Avvenire.

La serata è ad ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti disponibili. Per prenotare un posto al Piccolo Teatro è necessario inviare una mail all’indirizzo comunicazione@piccoloteatromilano.it o telefonare al numero 02.72333301.

La riflessione sarà arricchita dal contributo di tutti. Per questa ragione invitiamo a visitare il sito www.dialoghidivitabuona.it e ad inviare le domande sul tema della serata alla mail partecipa@dialoghidivitabuona.it o utilizzare gli account twitter @dialoghivb usando come hashtag #dialoghi #migranti e facebook/Dialoghidivitabuona per condividere i contenuti che saranno proposti.

Nati dall’iniziativa del cardinale Angelo Scola e del professor Massimo Cacciari, i “Dialoghi di vita buona” sono promossi da diverse realtà culturali, sociali, economiche della metropoli milanese, riunite in un comitato scientifico http://www.dialoghidivitabuona.it/info/il-comitato-scientifico-1.117019, e vogliono essere una risposta comune alla frammentazione che caratterizza la nostra società.

Scarica il programma

7×1 – Intervista a Barbara Bertani su giovani e famiglia

7 x 1 è una rubrica a cura dell’Istituto Toniolo, in onda ogni sabato su Radio Marconi (con replica di domenica).

 

Al via “Fattore Giovani”

Domenica 22 maggio parte Fattore Giovani, l’appuntamento televisivo settimanale prodotto dall’Istituto Giuseppe Toniolo con il supporto di Università Cattolica e, in particolare, dell’Alta Scuola in Media e Spettacoli con il corso Cimo (Comunicazione per l’impresa e i media).

La trasmissione sarà in onda ogni domenica alle 20.30 (in replica il giovedì alle 15.30), sul canale 195 del digitale (Chiesa Tv) e sul circuito delle tv cattoliche.

L’iniziativa nasce dall’intento di promuovere il Rapporto Giovani e di renderlo un’occasione di formazione per gli studenti. Il Toniolo, infatti, ha deciso di realizzare la trasmissione avvalendosi delle competenze accademiche di Almed e Cimo, dando così l’opportunità agli studenti di mettere in pratica le conoscenze e le competenze acquisite.

Brescia: un seminario su giovani e fede

Dio a modo mio – Giovani e fede in Italia

Seminario  28 aprile 2016
Aula: Aula Magna “G.Tovini” –  Ore: 14.30
Via Trieste 17, Brescia
Dio a modo mio

Coordina:

  • Prof. Domenico SIMEONE
    Docente di Pedagogia generale, Università Cattolica del Sacro Cuore

Interventi di:

  • Paola BIGNARDI
    Curatrice del volume “Dio a modo mio”, Membro del Consiglio di Amministrazione di Istituto Toniolo e Università Cattolica del Sacro Cuore
  • Don Michele FALABRETTI
    Responsabile del Servizio Nazionale per la pastorale giovanile della CEI
  • Sara ALFIERI
    Assegnista di ricerca, Dipartimento di Psicologia, Università Cattolica del Sacro Cuore
  • Dalila RACCAGNI
    Studentessa Laurea Magistrale in Progettazione pedagogica e formazione delle risorse umane
  • Giuseppe ROMANINI
    Dottore magistrale in Progettazione pedagogica e formazione delle risorse umane
  • Monica AMADINI
    Docente di Pedagogia generale, Università Cattolica del Sacro Cuore
  • Diego MESA
    Docente di sociologia, Università Cattolica del Sacro Cuore
  • Don Roberto LOMBARDI
    Assistente pastorale, Università Cattolica del Sacro Cuore

7×1 – Intervista al Rettore Anelli su giovani e formazione

7 x 1 è una rubrica a cura dell’Istituto Toniolo, in onda ogni sabato su Radio Marconi (con replica di domenica).

“Dio a modo mio”: la presentazione su Rai 1

Rita BichiDomenica 17 aprile, nel corso del programma A sua immagine, in onda su Rai 1, è stata presentata la ricerca Dio a modo mio, edita da Vita e Pensiero. A introdurre il volume è stata Rita Bichi, una delle due curatrici. Durante la puntata, insieme a Don Dino Pirri – parroco di San Benedetto del Tronto – si è discusso del rapporto che hanno i giovani di oggi con Dio e con la Chiesa. Sono emersi spunti come l’importanza della figura del sacerdote, la richiesta di povertà e coerenza nella Chiesa, il nuovo slancio portato da Papa Francesco, e il bisogno di autenticità manifestato dai ragazzi.

La puntata si può rivedere a questo link.

 

Rapporto Giovani 2016: cosa dicono i media

FullSizeRenderL’edizione 2016 del Rapporto Giovani ha trovato ampio spazio sui media italiani, che hanno scelto di approfondire di volta in volta aspetti differenti dell’indagine. Ecco una breve rassegna stampa degli ultimi giorni.

Elvira Serra sul Corriere della Sera si concentra sui flussi migratori che dal nostro Paese puntano a mete europee ed extraeuropee. Sono i giovani italiani che partono in cerca di lavoro: l’83% di loro è pronto a trasferirsi stabilmente per trovarne uno, sia in Italia sia all’estero.

Repubblica affronta il tema del bullismo nelle scuole: il 19,4% degli studenti italiani ha assistito ad atti di bullismo all’interno del proprio istituto. Agli episodi di violenza e alle intimidazioni nelle aule si affiancano le manifestazioni di razzismo, nonché la diffusione di droga e spaccio.

Per Famiglia Cristiana al centro dell’attenzione c’è la famiglia, verso la quale si nota un’apertura maggiore da parte dei giovani italiani. È forte il desiderio di diventare autonomi, staccarsi dalla propria famiglia di origine e fondarne una propria, ma spesso manca quella stabilità economica (e quindi lavorativa) che è essenziale per avviare un percorso del genere.

Il TG2 ha dedicato un servizio (minuto 25.30) alla cosiddetta “generazione dispersa”, in bilico tra la voglia di fare e il disincanto di fronte a un Paese che non sa valorizzarne le potenzialità. I giovani di oggi sono disillusi e pragmatici, e considerano la capacità di adattarsi la risorsa più utile per trovare lavoro.

Avvenire, infine, guarda al tema dell’immigrazione e al mondo in cui i giovani europei reagiscono all’arrivo degli stranieri sul continente. Non mancano atteggiamenti di difesa e chiusura: prevale l’idea che gli immigrati siano troppi, e siano all’origine di problemi e tensioni nella convivenza civile.

Rapporto Giovani 2016: i punti chiave dell’indagine

Nella presentazione che segue, a cura del Prof. Alessandro Rosina, sono esposti i risultati e gli spunti di riflessione più significativi del Rapporto Giovani 2016.

 

Il Rapporto Giovani 2016

È un ritratto ampio e non scontato delle nuove generazioni quello che emerge dal terzo Rapporto Giovani, l’indagine nazionale promossa nel 2012 dall’Istituto Giuseppe Toniolo in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e Intesa Sanpaolo, sui giovani italiani di età compresa fra i 18 e i 30 anni. Assi portanti dell’edizione 2016 sono la formazione, il lavoro e le scelte di vita, le relazioni familiari, la partecipazione sociale, insieme a quattro approfondimenti tematici: la mobilità internazionale, il confronto tra culture, lo svago e la fruizione dell’arte tramite le nuove tecnologie, l’economia della condivisione. Ecco alcune anticipazioni di quanto emerso nel corso dell’indagine.

Scuola

Una delle novità del Rapporto 2016 è il focus sulla scuola: la carenza di orientamento porta molti ragazzi a prendere decisioni poco coerenti con le proprie attitudini e con gli obiettivi professionali. Ciò determina scadimento delle motivazioni e basso profitto, insoddisfazione per il percorso attuato, disallineamento tra competenze acquisite e quelle richieste nel mondo del lavoro. Dai dati emerge anche quanto nell’ambiente scolastico siano importanti le relazioni e in quale misura la qualità dei rapporti con insegnanti e compagni incida sul rischio di un abbandono precoce. Indicativo, infine, il fatto che solo il 41% dei ragazzi consideri le competenze acquisite a scuola utili per trovare lavoro.

Voglia di famiglia

Il Rapporto 2016 conduce ad alcune interessanti osservazioni riguardo le intenzioni di avere un figlio in relazione al contesto della crisi economica. Il confronto tra le intenzioni raccolte nell’indagine del 2015 e quelle del 2012 mostra un’apertura maggiore alla possibilità di mettere al mondo dei figli nei prossimi tre anni. Tuttavia, molto dipenderà da quanto una effettiva crescita economica e politiche familiari adeguate consentiranno alle intenzioni positive di trasformarsi in realtà.

Essere figli in Italia e in Europa

La rappresentazione e l’influenza della famiglia di origine sul percorso di transizione alla vita adulta sono nell’edizione 2016 del Rapporto termine di confronto tra l’Italia e gli altri grandi Paesi europei. Una maggior permanenza dei giovani italiani nella casa dei genitori rispetto ad altre nazioni è favorita da fattori culturali persistenti, tuttavia la dimensione culturale ed affettiva interagisce con le difficoltà oggettive nel conquistare una propria autonomia in un contesto di welfare pubblico carente.

Giovani e Servizio civile

L’approfondimento sul tema “giovani e Servizio civile”, che conclude la prima parte del volume, conferma una scarsa conoscenza e bassa esperienza di impegno civico, a fronte però di una elevata disponibilità a prenderlo in considerazione e sperimentarlo. Quello che le nuove generazioni apprezzano particolarmente è la possibilità di unire in modo virtuoso il valore sociale del Servizio civile e il beneficio individuale che ne possono ricavare, anche in termini di “apprendistato” al lavoro.

Immigrazione e mobilità

La seconda parte del Rapporto analizza l’atteggiamento dei giovani nei confronti dell’immigrazione extracomunitaria verso i principali Paesi europei. I dati mostrano una scarsa conoscenza del fenomeno migratorio e una preoccupazione che tende a trasformarsi in ostilità, segni sia di un dibattito pubblico allarmistico sia dello scarso investimento della scuola nella formazione di competenze interculturali.
I giovani sono invece aperti (oltre il 60% degli intervistati italiani) a spostarsi all’estero, pronti anche ad andare oltre confine per aumentare le possibilità di un’adeguata occupazione. Il valore percentuale si dimezza per i giovani tedeschi: la differenza è strettamente legata alle diverse opportunità oggettive di occupazione che si trovano nei due Paesi.

Cinema e sharing economy: le scelte social delle nuove generazioni

Tra i fenomeni che più coinvolgono le nuove generazioni e che sono più fortemente soggetti a mutamenti ci sono quelli legati alla fruizione culturale e artistica. Tuttavia, il Rapporto Giovani ha evidenziato come – nonostante sia molto più facile che in passato creare propri contenuti multimediali e accedere da casa a un’ampia offerta di film e serie tv – vedere in compagnia un film in un multisala ipertecnologico rimanga il tipo di intrattenimento preferito dai giovani. La chiave per il successo sembra dunque la condivisione, e questo non vale solo per la fruizione culturale: lo dimostra il fenomeno della sharing economy e della diffusione delle modalità di consumo collaborativo. È vero che l’economia collaborativa è stata favorita dall’innovazione digitale e dalle nuove potenzialità offerte dal web, ma non è solo una questione di app. È vero che è stata stimolata dalla crisi economica, ma non è solo una questione di costi più bassi. È vero che sta cambiando il modo di intendere il rapporto tra possesso e accesso a beni e servizi, ma non è solo una questione economica: l’elemento caratterizzante che può rendere la sharing economy un nuovo paradigma vincente nel medio e lungo periodo è quello sociale e relazionale.

Conclusioni

Dalle analisi del Rapporto 2016 emergono dunque segnali rilevanti di quanto le nuove generazioni siano affamate di occasioni per mettersi in campo con le proprie idee e la propria energia positiva. Dove si creano spazi di opportunità i giovani sono pronti a mettersi in gioco, anche se spesso non trovano il supporto adatto per ottenere il miglior successo. Aiutarli a riacquistare fiducia in un processo di miglioramento delle proprie condizioni e di rigenerazione del Paese è l’impegno principale a cui tutti dovremmo contribuire. Non imponendo dall’alto un’idea di futuro, ma mettendoli in condizione di realizzare ciò che è più in sintonia con le loro sensibilità e potenzialità.

Rapporto Giovani 2016: il convegno in Cattolica

 

Giovedì 14 aprile è stata presentata a Milano l’edizione 2016 del Rapporto Giovani, l’indagine sulla condizione giovanile promossa dall’Istituto G. Toniolo.

Per l’occasione, si è svolto in Università Cattolica un convegno dal titolo Studio e lavoro senza confini. Il Rapporto Giovani 2016, che ha visto la partecipazione di Luigi Bobba, sottosegretario di Stato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Per un elenco degli altri partecipanti clicca qui.

Per il comunicato stampa dell’evento clicca qui.

Per le slide del Prof. Alessandro Rosina clicca qui.

Per la rassegna stampa clicca qui.

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