Attenti alle disuguaglianze, sia a livello sociale che economico, ma senza troppe illusioni sul potere dei governi di cambiare le cose. A un primo impatto, l’ultimo ritratto dei Millennials che emerge da un report del World Economic Forum non ci dice niente di nuovo. Bisogna guardare ai dettagli, alle percentuali “secondarie” tra le voci dell’indagine, per trovare qualche spunto di riflessione in più.
Partiamo dalla domanda canonica, quella che va a scandagliare i grandi temi, le questioni che per i Millennials rivestono oggi un ruolo di primaria importanza. In cima alla lista troviamo la disuguaglianza, sociale ed economica, percepita come il problema più urgente da risolvere sia a livello locale (43%) che mondiale (56%). Se però scendiamo al secondo “posto” fra le priorità dei giovani, queste cambiano a seconda che il contesto sia la città o il pianeta. A livello locale, infatti, il 31% degli intervistati ha indicato come tema forte la disoccupazione giovanile; in una prospettiva mondiale, invece, la scelta del 42% ricade su clima e rispetto dell’ambiente. Come a dire: l’attenzione per le sorti del pianeta resta alta, ma quando si guarda alla vita di tutti i giorni passa rapidamente in secondo piano.
Dei giovani non è facile nemmeno guadagnarsi la fiducia, come emerge da un altro quesito dell’indagine. Il governo federale e quello locale sono considerati istituzioni oneste, eque ed imparziali? La risposta è no per il 50% (governo federale) e per il 47% (governo locale). Ne escono malridotti anche i mezzi di informazione, ai quali va la sfiducia del 46% degli intervistati. È considerato equo e onesto, invece, il proprio datore di lavoro: a dirlo è il 68% dei candidati.
Infine, non stupisce che il leader più apprezzato dai Millennials sia Nelson Mandela, che della lotta alle disuguaglianze sociali ha fatto la ragione di un’intera esistenza. Il secondo leader più ammirato è papa Francesco, primo pontefice latinoamericano nella storia della Chiesa cattolica. Al terzo posto, tuttavia, si posiziona un personaggio di tutt’altra natura: parliamo di Elon Musk, imprenditore sudafricano naturalizzato statunitense, nonché ideatore di Paypal. Negli ultimi tempi ha fatto parlare di sé per i suoi progetti futuristi, tra cui Hyperloop, una sorta di “ultra-treno” che dovrebbe arrivare da Los Angeles a San Francisco (seicento chilometri) in mezzora. Attenti ai problemi di oggi insomma, ma i giovani sanno anche guardare lontano.
Il report pubblicato dal World Economic Forum raccoglie i dati del Global Shapers Annual Survey 2015, un’indagine condotta su oltre mille giovani fra i 20 e i 30 anni, distribuiti in 285 città su 125 Paesi di tutto il mondo.