Due mondi che non comunicano e che appaiono sempre più distanti. «La crescita della disaffezione dei giovani verso la politica è una costante degli ultimi rapporti che abbiamo realizzato per l’Istituto Toniolo» spiega Alessandro Rosina, demografo dell’Università Cattolica e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo.
“L’immagine che si proietta sulla condizione giovanile si può guardare da due prospettive opposte: la lontananza, sempre più palese, degli under 30 verso chi ha responsabilità pubbliche, in primis i partiti; la difficoltà, di converso, delle forze politiche nel trovare soluzioni efficaci al disagio dei nuovi elettori”. […]
“L’Italia è un Paese che da troppo tempo non fa politiche efficaci per le nuove generazioni e questo fattore pesa molto nella valutazione dell’attuale classe dirigente. Critica e distacco sono gli atteggiamenti prevalenti di giovani e giovanissimi, per una politica che li ha fatti arrabbiare. È vero, una minoranza secondo i nostri studi non sta neppure prendendo in considerazione la possibilità di un voto, perché non trova alcuna sintonia con l’offerta elettorale dei partiti che, d’altra parte, hanno un consenso sempre più basso. I leader politici, da un decennio a questa parte, non trovano le parole giuste e non riescono a coinvolgere questo tipo di elettorato, perché lanciano messaggi dall’alto senza mostrare di sapere quali sono i veri bisogni”. […]
L’articolo completo su Avvenire – 26 agosto.