Il 5 dicembre di ogni anno viene celebrata la Giornata internazionale del Volontariato, indetta 27 anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Ecco dunque i dati dell’indagine del Rapporto Giovani proprio sul mondo del volontariato e la realtà giovanile:
Il mondo del volontariato deve ancora fare molto per conquistare l’attenzione dei giovani italiani. Circa due terzi non hanno mai fatto esperienze di questo tipo e del terzo restante solo il 6% vi si dedica attualmente e abitualmente. E’ uno dei risultati che emergono dall’ indagine sul Volontariato e impegno civile della generazione 18-29 anni effettuata dalla Ipsos per conto dell’Istituto G. Toniolo nell’ambito del Rapporto Giovani. Il dato è piuttosto sorprendente rispetto alla generale impressione di un universo giovanile particolarmente impegnato in questo settore. Invece emerge che il 64,7 % “non ci ha mai provato”.
E come rispondono gli altri, quel 35,3% che invece un coinvolgimento lo dichiarano? La maggioranza ne parla come una cosa passata (il 15,8% con esperienze saltuarie, quasi il 6% con esperienze continuative). E’ una attività viva e presente per il 13%, che si divide tra impegno saltuario (7%) e continuativo (quasi il 6%).
Da notare che tra questi ultimi l’attività tende leggermente a diminuire con il crescere dell’età: dal 6,7% dei ventenni al 5,7% dei quasi trentenni. L’indagine mostra una differenza di sensibilità tra uomini, che si impegnano (tra saltuari e abituali) per il 12,6%, e donne che raggiungono il 14,6%.
Anche il titolo di studio ha un peso: il 48% di coloro che hanno conseguito un livello di istruzione superiore ha o ha avuto esperienze di volontariato contro il 25% del livello inferiore. Per quanto riguarda la geografia i giovani del Nord (con una leggera prevalenza dei residenti del Nordest sul Nordovest) si mostrano un po’ più impegnati dei coetanei del Centrosud e isole: il 40% ha fatto o sta facendo esperienze (sia saltuarie sia continuative) contro il 33%.
C’è una influenza della famiglia nella scelta di fare o non fare volontariato? A fronte del 40% che risponde negativamente, il 33% la ritiene poco significativa, il 20 abbastanza, il 6,5 molto. Se poi si punta il riflettore su gruppi organizzati, le percentuali scendono notevolmente: chi opta per un attività di valore civico preferisce farlo da solo, infatti oltre l’86% dichiara di non appartenere ad alcuna associazione (il 3% aderisce a più gruppi).
Infine i partiti e i movimenti politici. Già precedentemente il Rapporto Giovani ne aveva messo in evidenza lo scarsissimo appeal verso i giovani. In questa indagine soltanto l’1,7% dichiara di militare attualmente e in modo continuativo in una formazione politica, il 2,6% lo fa saltuariamente; per oltre 4 giovani su 10 l’attività politica è cosa del passato. In conclusione oltre il 91% dei giovani tra 18 e 29 anni si dichiara del tutto estraneo a forme di impegno politico.