Nel 2014 l’Italia ha raggiunto il record europeo di NEET, giovani che non studiano e non lavorano. Siamo diventati la fabbrica principale nel mondo sviluppato di inattività giovanile, i più bravi a trasformare il potenziale dei giovani in un costo sociale. Come è successo? Come vivono i giovani tale situazione? E qual è la soluzione?
Queste le domande a cui Alessandro Rosina, professore ordinario di Demografia e Statistica sociale dell’Università Cattolica di Milano e presidente dell’Associazione «ITalents», tenta di dare una risposta. Lo fa con un testo-inchiesta che combina indicatori ufficiali aggiornati, dati di indagini specifiche e storie di vita, all’interno di un solido quadro che deriva da analisi e ricerche scientifiche condotte in molti anni. Il testo si intitola Giovani che non studiano e non lavorano. Come riattivare i Neet e far ripartire l’Italia, ed è edito da Vita e Pensiero.
La presentazione avverrà giovedì 22 ottobre alle ore 11.00 presso la libreria Vita e Pensiero, nell’ambito delle iniziative legate a Bookcity 2015. Nel corso dell’evento, l’autore prenderà parte a un dibattito con Carlo Dell’Aringa, già sottosegretario di Stato al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, e Jhonny Dotti, Presidente di Welfare Italia e della Fondazione Solidarete, dedita allo sviluppo dell’impresa nel sud del mondo.
L’evento è promosso insieme all’Istituto Giuseppe Toniolo di Studi Superiori, che dal 2012 ha avviato un’indagine sul mondo giovanile. Alcuni degli approfondimenti sono raccolti nella collana “Quaderni del Rapporto Giovani” (Vita e Pensiero) i cui volumi sono scaricabili gratuitamente.