I dati proposti in questa pagina sono stati estratti dal volume
“La Condizione Giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2014”.
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Per i giovani l’Europa, così com’è, non va.
Dagli intervistati emerge la richiesta di un’Europa che, con solide radici nei suoi valori fondanti, sappia creare benessere sociale e opportunità per tutti. Un’Europa a cui dare nuovo slancio, più inclusiva e attenta ai cittadini che ai parametri di stabilità.
Il progetto però, al momento, sembra per loro non funzionare. Il 58% degli interpellati concorda con l’affermazione che l’Unione Europea appaia un esperimento sostanzialmente fallito. Chi la boccia senza appello è uno su quattro (il 22,4% è “Del tutto d’accordo” con tale affermazione) ma molti sono i dubbiosi (35% chi si dichiara “Abbastanza d’accordo”).
Esistono però forti differenze sociali e per titolo di studio. Chi concorda con il fallimento sono circa due giovani su tre tra chi ha titolo basso e tra i Neet (66%), invece meno della metà tra i laureati.
Quanto concordi con l’affermazione che l’Unione Europea è un esperimento fallito? Percentuale di chi ha risposto “Molto” o “Abbastanza”
Stati Uniti d’Europa auspicati ma difficili da realizzare
Se prevale la bocciatura e l’insoddisfazione su come l’idea di Europa unita è stata realizzata sinora, la maggioranza degli intervistati auspica un rilancio e vedrebbe positivamente (60% dei maschi e 54% delle femmine) un’evoluzione del progetto europeo che porti alla creazione degli Stati Uniti d’Europa.
È però anche vero che la scarsa fiducia su chi governa l’Europa, la constatazione delle divisioni tra Paesi rese ancora più evidenti dalla reazione alla crisi e dalla difesa di interessi di parte, porta una buona metà dei giovani (49% dei maschi e 54% delle femmine) ad essere pessimisti sulla effettiva possibilità di nascita in futuro degli Stati Uniti d’Europa. In ogni caso solo il 15% è del tutto convinto che il processo di integrazione europea non abbia futuro.
Bocciate le istituzioni europee
Se nei giovani esiste la visione e il desiderio di un processo europeo che arrivi a piena realizzazione, prevale attualmente un giudizio negativo sull’attuale guida, non considerata all’altezza delle sfide che l’Europa ha davanti.
La responsabilità di un esperimento che una larga parte considera fallito, viene quindi soprattutto attribuita all’inadeguatezza delle istituzioni politiche.
Quanto, secondo te, le istituzioni politiche europee sono complessivamente all’altezza?
Molto negativo | 37.07 | |
Abbastanza negativo | 22.5 | |
Né negativo né positivo | 30.36 | |
Abbastanza positivo | 9.05 | |
Molto positivo | 1.02 | |
Totale | 100 |
Un senso di appartenenza ancora da consolidare
L’Europa è vista ancora come un insieme di realtà eterogenee, con un processo di integrazione ancora incompiuto. Gli stessi giovani italiani, nell’esprime il loro grado di vicinanza ai vari Paesi, sentono una forte prossimità con la Spagna, ma nella maggioranza percepiscono ancora una certa distanza da Francia e Regno Unito. Ancora più lontana è la Germania, mentre vedono come realtà molto diverse dalla propria i Paesi scandinavi e l’Est Europa. Al crescere del titolo di studio migliora la prossimità percepita verso tutti i Paesi, ma senza mutare complessivamente lo scenario.
In ogni caso, solo una minoranza di giovani non si sente per nulla o poco cittadino europeo. Tra i laureati prevale in modo spiccato il sentimento di una comune appartenenza, anche se gli entusiasti sono comunque una quota ridotta. Le differenze per titolo di studio sono comunque molto nette ed in particolare emerge una quota rilevante di giovani fortemente scettici tra chi ha titolo basso.
La possibilità di cogliere le opportunità dell’Europa Unita sembrano quindi molto legate alla classe sociale. A fronte di un atteggiamento più tiepido che convintamente positivo da parte della maggioranza dei giovani affiora un sentimento fortemente negativo tra i più svantaggiati.
Percentuale di giovani che esprimono un voto maggiore o uguale a 6 nel grado di vicinanza ai vari paesi (in una scala di 1 a 10)
Quanto ti senti cittadino europeo?
Luci ed ombre su quello che l’Europa è stata sinora
Pur bocciando il progetto per come sinora è stato sinora realizzato, l’Europa ha saputo comunque produrre un’azione positiva per gli stati membri e i singoli cittadini. Soprattutto per i più giovani la possibilità di spostarsi liberamente è considerata una conquista positiva, soprattutto tra i più giovani.
Favorevolmente è visto anche l’impulso dato alla circolazione di merci e gli scambi economici. Una funzione riconosciuta è anche quella di aver quella di aver promosso l’integrazione tra culture diverse.
Nel bilancio negativo c’è invece lo scarso successo nel promuovere l’occupazione, ancor più sentito come limite in periodo di crisi, e gli effetti della moneta unica a cui è associato per l’Italia uno scadimento del potere d’acquisto anche se uno degli effetti è anche l’aver reso più agevole la mobilità di persone e beni.
Giudizio sul fatto che la mobilità tra i popoli all’interno dell’Europa sia una risorsa positiva
Grado di consenso su alcuni aspetti favoriti dall’Unione Europea. Percentuale di voti maggiori o uguali a 6
Molti margini per migliorare
Oltre ai limiti la maggioranza dei giovani intravede però le potenzialità che l’Europa può avere. L’invito e la speranza di fondo è quella che si possa andare avanti e superare resistenze ed ostacoli.
Senza cancellare le differenze, anche linguistiche (solo uno su tre vorrebbe una lingua comune), l’Europa secondo gli intervistati dovrebbe far diventare più solido il progetto di unione dotandosi di una forza militare comune in grado di intervenire rapidamente nei conflitti internazionali, ma ancor più deve essere in grado di esprimere una posizione comune sui temi di politica internazionale. L’azione più auspicata è quella di una politica sociale comune ed efficace sui temi del mercato del lavoro e del welfare.
Questo indica che se oggi l’Europa appare un esperimento poco convincente è soprattutto perché non è stata in grado di dimostrare di poter migliorare le condizioni di vita dei cittadini diventando sostegno al benessere e alla capacità di fare anziché vicolo.
Grado di consenso rispetto a cosa dovrebbe diventare e fare l’Europa. Percentuale di voti maggiori o uguali a 6.
Quello che le nuove generazioni chiedono fortemente all’Europa è che diventi un luogo delle opportunità per tutti. A ritenere che abbia queste potenzialità è la grande maggioranza degli intervistati (oltre il 60%) con valori ancor più elevati tra i più giovani.
In generale, secondo te, per un giovane l’Europa è più un vincolo o più un’opportunità?
under 25 | 25 o più | TOTALE | ||
UN VINCOLO | 24.92 | 27.56 | 26.54 | |
UN’OPPORTUNITA’ | 62.83 | 60.97 | 61.69 | |
NON SO | 12.25 | 11.47 | 11.77 |
Mettendo assieme le risposte alla varie domande, i giovani si suddividono in tre gruppi. Uno su quattro è fortemente negativo e boccia senza appello l’Unione. Ci sono poi coloro che si sentono partecipi e attivi nel processo di integrazione europea, con atteggiamento costruttivo pur riconoscendone i limiti. E c’è infine una ampia categoria intermedia, tiepida, che riconosce il valore e le potenzialità del progetto comune ma che è insoddisfatta per come è stato finora realizzato e poco convinta che le cose potranno migliorare in futuro, ma senza preclusioni.
I valori fondanti e distintivi
Rispetto ai valori che si considera più specificamente legati all’identità europea, al livello più elevato viene posto il binomio cultura e libertà. Molto elevato anche il riconoscimento alla singola persona umana, indicato da due giovani su tre.
Il sistema di sicurezze sociali – considerato, come abbiamo visto, uno dei punti su cui intervenire di più per consolidare il progetto di Europa Unita – si posiziona su livelli comunque più bassi rispetto alla costruzione di una identità fondata su valori condivisi di libertà, cultura e valore della persona.
La religione cristiana è indicata da poco più del 40% degli intervistati, questo suggerisce che per la maggioranza dei giovani a contare in modo distintivo più che la religione in sé sono i valori che ne stanno alla base e che devono diventare patrimonio comune anche per chi arriva dall’esterno e professa altre fedi.
Grado di accordo sui valori che contribuiscono a definire l’identità specifica europea rispetto ad altri continenti
Picture credits: © European Parliament on Flickr [CC BY-NC-ND 2.0]