L’intervento che segue è stato realizzato dalla Professoressa Rita Bichi in occasione della presentazione alla stampa de “L’oratorio oggi”, una ricerca commissionata da Oratori Diocesi Lombarde (ODL) a Ipsos Italia: il primo censimento in Italia su questa importante realtà educativa espressione della Chiesa, realizzata non a caso sul territorio della Lombardia.
La coorte di giovani italiani che si affaccia oltre la soglia della maggiore età presenta caratteristiche che sembrano distinguerla in quanto a consapevolezza della propria situazione e modo in cui questa consapevolezza prova a tradursi in risposte concrete e azione collettiva.
I giovani: sanno chi sono e cosa vogliono
Questa coorte, infatti, appare connotata da due caratteristiche fondamentali: una maggiore consapevolezza del tempo che si trovano a vivere e un orientamento all’azione, definibile anche come ricerca attiva di un nuovo protagonismo collettivo. Questo avviene anche attraverso la proposta e la realizzazione di concrete forme di innovazione sociale.
La tensione verso quest’ultima può esprimersi nella concreta realizzazione, dal basso e auto-organizzata, di soluzioni dirette a specifici problemi o dare adito a forme di attivismo in cui è comunque presente una componente di innovazione rispetto alle tradizionali modalità di partecipazione.
Per un maggiore impegno sociale
L’impegno sociale dei giovani segue strade diverse: i giovani preferiscono organizzazioni meno strutturate, calate nei contesti territoriali, alle grandi associazioni a carattere nazionale. La possibilità di attuare un processo trasformativo e di cambiamento, del quale sentirsi protagonisti a pieno titolo, sembra essere la motivazione che spinge maggiormente all’impegno. Tra le caratteristiche distintive dell’impegno giovanile si evidenzia anche un forte interesse per settori quali l’educazione, l’integrazione, la tutela dell’ambiente e della cultura.
Alcuni indicatori, provenienti dal “Rapporto giovani”, indagine dell’Istituto Toniolo che coinvolge ogni anno migliaia di giovani italiani, supportano queste affermazioni: un’alta mobilità o disponibilità alla mobilità; l’alta frequenza di connessione alla Rete; l’interesse per l’impegno sociale e politico in crescita; la maggiore presenza attiva della componente femminile per quanto riguarda l’informazione e la partecipazione socio-politica; un’alta propensione alla partecipazione a forme di organizzazione sociale informali costituite a partire dall’iniziativa di gruppi localmente e/o globalmente connessi.
In particolare, il Rapporto Giovani evidenzia che la Lombardia si distingue da altri territori italiani per la presenza di un più elevato livello della partecipazione, con una particolare accentuazione tra i più giovani.
I dati dal Rapporto Giovani:
È un progetto promosso dall’Istituto Giuseppe Toniolo nel 2012, in collaborazione con l’Università Cattolica e con il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, con una prima grande indagine quantitativa. L’interesse a proseguire in modo longitudinale la raccolta di informazioni sui percorsi e sulle scelte di vita di un consistente collettivo di giovani ha successivamente portato alla costituzione di un panel di 5073 aderenti. “La condizione giovanile in Italia – Rapporto Giovani 2014” (ed. Il Mulino, 19 euro, dicembre 2014) costituisce il secondo appuntamento di un osservatorio continuo che – a partire da una solida base empirica longitudinale – si propone come uno dei principali punti di riferimento in Italia su analisi, riflessioni, politiche che consentano di migliorare conoscenza e capacità di intervento sulla complessa e articolata realtà giovanile.