Qual è il capitale tecnologico dei Millennials?
La famiglia del Millennial italiano è ben lungi dall’essere tecnologicamente sprovvista.
Nella sua dotazione, lo smartphone supera la televisione (rispettivamente 94,3% e 92,1%), il pc portatile è ampiamente presente (82%) e il tablet (57,8%) ormai dimostra di aver raggiunto la diffusione del personal computer desktop (59,9%).
Rispetto alle differenze territoriali, complessivamente l’immagine dei giovani del Sud che emerge è positiva, ad alta dotazione tecnologica: più elevato numero di possessori di tv 3d (21,5%), home
theatre (23%) – che abbiamo peraltro indicato come tecnologie di super-nicchia – decoder satellitare (35,7%), lettore dvd (58,1%) e videocamera (47,2%). Il possesso dello smartphone e delle console è più consistente al Nord, mentre il Centro presenta il numero più alto di giovani che hanno un pc portatile. Rispetto all’età, le tecnologie sono più diffuse tra gli under 25 rispetto agli over 25, in particolare
quelle ludiche, come console, tablet e smartphone. Il pc portatile, invece, è di poco più diffuso tra gli over 25. Console, smartphone e tablet sono più diffusi tra quanti risultano avere un livello di studio medio-basso mentre il pc portatile è più presente tra i laureati.
Il dispositivo tecnologico più usato dai giovani intervistati è lo smartphone (79,4%), seguito dalla
tv (77,8%). Viene poi il pc portatile (70,5%), nettamente preferito, anche nell’uso effettivo, al pc desktop (42,9%). Con riferimento al genere, i maschi utilizzano le tecnologie molto e di più rispetto alle femmine, soprattutto alcuni devices. Le differenze di genere più significative riguardano le console-videogame, utilizzate dal 40,7% dei maschi versus il 22,7% delle femmine. Queste ultime, invece, mostrano
un più elevato utilizzo degli smartphone (81% F; 77,7% M) e del pc portatile (72,5% F; 68,5% M). È interessante osservare che, rispetto al territorio, al Sud aumentano gli utenti di lettore dvd (34,6%) e di videocamera (24,9%). D’altro canto il dato non può essere affatto interpretato come indicatore di minor aggiornamento tecnologico, essendo i giovani meridionali i maggiori utenti di tablet (48,3%).
I Millennials quali social usano?
L’orientamento tecnofilo dei Millennials trova riscontro anche nei dati relativi all’utilizzo dei social network e di altre applicazioni fruibili via smartphone e orientate alla connessione.
Solo il 3,4% del campione dichiara di essere iscritto a nessun social network e di non utilizzare applicazioni come WhatsApp. Più di tre giovani su quattro sono invece iscritti a Facebook (per la precisione l’84,4%). Notevole tuttavia il divario tra il social di Zuckerberg e i diretti competitor: Google+, primo degli inseguitori, totalizza il 40,6%; Instagram è frequentato dal 33,9% del campione, Twitter dal
30,6%, Linkedin dal 16,4%. Quanto agli altri applicativi comunicativi, il 66,3% utilizza WhatsApp e il 40,4% Skype. Significativa la ridotta percentuale di utenti Spotify (15,2%).
Quanto spesso guardano i film?
Più di un giovane su due guarda abitualmente più di un film a settimana e la percentuale di chi si dichiara heavy viewer – guardando in media un film al giorno – è più del doppio di quanti si dichiarano del tutto disinteressati ai film. In particolare, gli heavy viewer sono equamente presenti in entrambi i generi,
mentre sono più diffusi al Sud (21,5% contro l’11,5% del Nord e il 14% del Centro), tra i non-diplomati (21,6% contro il 13,3% dei diplomati e il 13,4% dei laureati), tra i neet (18,2% di contro al 13,5% degli studenti, al 16,7% dei lavoratori, al 14% di chi studia e lavora).
Rispetto alle specifiche modalità fruitive, il nostro campione dimostra di prediligere la tv generalista (43,1%), la visione free su internet (36,%), la sala cinematografica (26,2%).
Quanto vanno al cinema?
Di fronte alla richiesta di quantificare la propria frequenza alle sale, il 32,1% ha dichiarato di recarvisi
più di una volta al mese. Di questi, il 51,8% afferma di andarci due volte, il 19,8% tre volte, il 13,7% quattro volte, il 5,4% cinque volte e il 5,5% sei volte. Al cinema, inoltre, si va più spesso tra gli uomini (35,3% versus il 28,8% delle femmine), al Sud (36,7% versus il 27,2% del Nord e il 32,8% del Centro), tra gli under 25 (35,6%; versus il 29,3% degli over 25), tra i diplomati e laureati (rispettivamente 33,8% e
33,5% versus il 28,6% dei non diplomati), tra chi studia e lavora (50% versus il 18,6% dei neet, il 35% degli studenti, il 35,1% dei lavoratori).
Riguardo ai tempi prediletti per andare al cinema, i giovani preferiscono recarvisi durante il weekend, nel primo spettacolo serale (28,9%), mentre il 26,5% preferisce andare in settimana, al primo spettacolo serale. Il 14,4%, infine, gradisce andare durante il weekend, nel secondo spettacolo serale.
Quali film preferiscono vedere i giovani?
Millennials mostrano di preferire, nell’ordine, la commedia (25,7%), il thriller (18,7%), l’avventura (11,9%) e il fantasy (10,2%). I generi che riscuotono meno successo sono invece i documentari (0,7%) e i cartoon (1,9%). A questo riguardo, le differenze tra maschi e femmine emergono in maniera significativa rispetto ad alcuni generi specifici: thriller/suspense (21,8% M; 15,3% F), commedia (20,6% M; 30,8%
F), fantasy (12,1% M; 8,1% F), avventura (17,5% M; 6% F), sentimentale (0,4% M; 9,1% F).
Tra gli elementi legati al testo che invece, secondo i nostri spettatori, fanno la differenza in un film (fig. 8) – influenzando anche la scelta di vederlo o meno –, al primo posto troviamo per il 59,3% la trama e per il 17,1% gli attori protagonisti. Anche qui si ravvisano alcune specificità di genere: la trama fa la differenza più per le femmine (64,7%) che per i maschi (53,9%), mentre gli effetti speciali più per i maschi (11,3%) che per le femmine (3,5%).
Condizioni sfaroveli per i giovani
Il costo della visione, del resto, sembra essere un fattore di notevole importanza nell’economia complessiva del consumo di cinema e delle scelte ad esso relative. Ben il 68,3% dei Millennials afferma infatti che andrebbe maggiormente al cinema se il prezzo del biglietto fosse più accessibile.
Il 44,1% è molto d’accordo infatti nel ritenere che la motivazione di una ipotetica crisi del cinema
presso i giovani possa risiedere nel suo costo troppo elevato; il 20,5% esprime, invece, massimo accordo con l’affermazione secondo cui i giovani non frequentano le sale «perché preferiscono scaricare illegalmente i film da internet».