In Europa 14 milioni di giovani non studiano né lavorano. Dai dati dell’istituto Eurofound una stima delle conseguenze negative in termini di perdita economica: 153 miliardi di euro, l’1,21 % del prodotto interno lordo di tutta l’Ue. E nel Belpaese le cose vanno peggio che altrove.
di MARCELLO LONGO
MILANO – Una moltitudine di giovani inattivi, apatici per scelta o per mancanza d’alternative. Con un peso non indifferente sullo scenario economico che li circonda. Se fosse integrata nel tessuto sociale e produttivo, la generazione Neet – quella che non studia, non lavora e non fa nient’altro (Not in Education, Employment or Training) – contribuirebbe a far crescere dell’1,2% il Pil del Vecchio continente e di circa il 2% quello italiano.