Il “degiovanimento” italiano da Rapporto Giovani 2017
Nel corso dell’ultimo decennio la popolazione europea tra i 15 e i 29 anni ha visto ridurre la sua consistenza di quasi due punti percentuali sul totale della popolazione. Il dato Eu28 sulla popolazione 15-29 anni è passato dal 19,7% del 2004 al 17,5% del 2015 [Eurostat 2015]. In questo contesto l’Italia, assieme all’Europa mediterranea in generale, si caratterizza per una decrescita ancora consistente (dal 17,6% al 15,2%). Un processo di «degiovanimento» quantitativo e qualitativo [Rosina e Balduzzi 2012; Istat 2016] che combina cause ed effetti della denatalità, della mobilità netta verso l’estero, della mobilità sociale, della presenza nel mercato del lavoro, della sostenibilità del sistema di welfare, della spinta innovativa.
L’autonomia “in ritardo” dei giovani italiani
Come è ben noto, i giovani italiani rimangono a lungo a vivere con i genitori. Mentre in molti altri paesi europei (come Francia, Germania, Regno Unito, Paesi Bassi, Paesi scandinavi) la maggioranza lascia la famiglia di origine prima dei 25 anni, nel nostro paese è diventata condizione comune rimanere in famiglia sino ai 30 anni [Eurostat 2015; Istat 2016]. Questa protratta permanenza, che ha alla base anche fattori culturali [Barbagli et al. 2003], è però accentuata da oggettive difficoltà che sono andate crescendo nel tempo [Rosina et al. 2006]. La generazione X, i nati tra fine degli anni ’60 e ’80 del ’900, è stata la maggior protagonista in Italia della postponment transition, ovvero del rinvio dell’uscita dalla casa dei genitori e dei tempi di formazione di una propria famiglia. La generazione successiva, i Millennials, si è trovata a consolidare su valori elevati la posticipazione, ma più come conseguenza di difficoltà oggettive che per propria preferenza, in particolare per quanto riguarda l’indipendenza dai genitori. I motivi prevalenti di chi rimane dopo i 25 anni non sono più «sto bene così conservo la mia libertà», ma la mancanza di mezzi per vivere autonomamente.
Foto di Vacchini – Istituto Luxemburg, Milano