I Millennials sono sempre più tagliati fuori dalla ricchezza generata nelle società occidentali. È con questa notizia che si apre un dossier del Guardian sulla Generazione Y, che spiega – al netto dei soliti stereotipi – perché i giovani di oggi fanno così fatica “a diventare grandi”.
Secondo quanto si legge sul quotidiano inglese, una combinazione di fattori tra cui debito, disoccupazione, globalizzazione, fattori demografici e prezzi delle case in aumento ha drasticamente ridotto i redditi dei giovani in tutto il mondo sviluppato, traducendosi in una disuguaglianza economica senza precedenti tra generazioni.
Stando ai dati forniti dal Guardian, in molti Paesi dove trent’anni fa i giovani guadagnavano di più rispetto alla media nazionale, oggi questi ultimi si ritrovano a guadagnare anche il 20 per cento in meno. Negli Stati Uniti e in Italia, ad esempio, i redditi netti dei Millennials sono di poco superiori – inflazione a parte – rispetto a quanto non fossero trent’anni fa, mentre il resto della popolazione li ha visti aumentare a volte anche considerevolmente. Si tratta di un evento senza precedenti nella storia della società industrializzata, se escludiamo situazione “straordinarie” come quelle di guerra. Una condizione di questo tipo è destinata ad avere conseguenze gravi per tutti, sia in termini di coesione sociale che demografici: la mancanza di stabilità economica rallenta la conquista di una propria autonomia, e dunque la (possibile) formazione di una famiglia.
Nell’ambito di un’inchiesta articolata e ricca di approfondimenti, il Guardian indaga sui molteplici aspetti che caratterizzano oggi “l’essere un Millennial”:
– la condizione economica, con un focus sul divario che separa giovani e non-giovani. In Italia, ad esempio, la media degli under 35 è diventata più povera della media dei pensionati sotto gli 80.
– il Paese di origine. Esiste un vero e proprio glossario per la generazione nata fra il 1980 e la metà degli anni Novanta, in cui ogni epiteto designa una delle problematiche che i Millennials si trovano ad affrontare. In Spagna, ad esempio, sono i “Mileuristas” (dai 1.000 euro al mese che percepiscono, in media); in Germania la “Generazione Forse” (che non sa scegliere fra le troppe opportunità che si trova davanti), e così via.
– le paure inconfessate di un’intera generazione.
Volendo, c’è persino una pagina interattiva che, sulla base dell’età e dell’origine geografica, calcola qual è il Paese peggiore in cui vivere, e quale invece il migliore. Astenersi italiani.