Alessandro Rosina, demografo dell’Università Cattolica e coordinatore scientifico dell’Osservatorio Giovani, è intervenuto sul tema del lavoro flessibile e settimana corta a Timeline su Sky.
È positivo il punto di vista di Rosina circa la proposta della settimana corta lavorativa (sui 4 giorni) “ma bisogna fare un ordine mentale rispetto ad alcuni cambiamenti previsti dal Governo o dalle pratiche aziendali per non inseguire delle mode che, poi, vengono facilmente abbandonate o che non diventano parte sistematica di un ripensamento profondo di cosa sia oggi il lavoro e di come vada migliorato dal punto di vista qualitativo e, di conseguenza, anche quantitativo. Rispetto a qualsiasi proposta e pratica dovremmo capire come ci aiata a sciogliere i nodi che, attualmente caratterizzando il nostro Paese – ha detto Rosina -. Allora noi siamo un Paese con bassa produttività eppure lavoriamo più ore rispetto al resto d’Europa, con salari bassi, con squilibri demografici e che ha bisogno di rafforzare la forza lavoro. Rispetto ai giovani, i dati dell’Osservatorio giovani dicono che vorrebbero metteri passione nel lavoro, ma hanno anche il timore di un eccesso di svincoli o sovraccarico. Vorrebbero gestire in maniera autonoma il carico di lavoro. Quando andiamo a chiedere quale sia l’aspetto più importante rispetto al lavoro, i giovani collocano al primo posto la realizzazione personale, al secondo posto svolgere un’attività lavorativa che rispecchi i propri valori e al terzo posto l’organizzazione dei tempi di lavoro”.
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