di Roberto Fontolan Con l’ambizione di comporre un ritratto dei giovani il più possibile vicino al vero ecco “La condizione giovanile in Italia- Rapporto Giovani 2013” edito da Il Mulino. Si tratta della ricerca curata dall’Istituto Toniolo e realizzata da Ipsos su un campione nazionale di 9.000 giovani tra i 18 e i 29 anni, dalla quale emergono i temi cruciali legati alla generazione dei Millenials: dalla famiglia al rapporto con i genitori, al lavoro e alla conquista di una propria autonomia, fino alla sfera della partecipazione e dell’impegno politico. Il Rapporto, che è stato presentato anche al Presidente della Repubblica, è curato da una equipe di ricercatori dell’Università Cattolica, tratteggia un un’immagine inedita del giovane italiano che non si arrende di fronte alla difficoltà della congiuntura economica attuale e che anzi cerca di reagire, mettendo in campo nuove strategie per fronteggiare la crisi soprattutto in ambito lavorativo. Per i giovani la famiglia rimane il rifugio più sicuro e un punto di riferimento indiscutibile per raggiungere i propri obiettivi. Ma anche la sfera dei rapporti sociali e quelli del mondo del volontariato riservano sorprese. Scuola e università ottengono una fiducia considerevole, soprattutto se messa in relazione con altre istituzioni, tutte bocciate sia pur in diverse gradazioni, tra le quali spicca la maglia nerissima dei partiti politici. VOLONTARIATO Peraltro, contrariamente all’immagine di superficie, il mondo del volontariato deve ancora fare molto per conquistare l’attenzione dei giovani italiani. Circa due terzi dei degli intervistati non ha mai fatto esperienze di questo tipo e solo il 6% vi si dedica attualmente e abitualmente. In un contesto di sfiducia diffusa si salva la figura di Papa Francesco perché considerato moderno soprattutto nel linguaggio e nell’approccio con le problematiche sociali attuali. Il Rapporto del Toniolo ci presenta indubbiamente un’immagine della new generation italiana ben lontana da quella dei bamboccioni rassegnati. I giovani italiani sono al contrario pronti al sacrificio e ben coscienti della necessità di rifondare il Paese partendo proprio dalle istituzioni. “Chi è giovane oggi- spiega il prof. Alessandro Rosina, uno dei curatori dell’indagine- vive in un modo diverso la sua condizione rispetto alla generazione dei propri genitori. Sono in grande ridefinizione le stesse tappe di transizione verso l’età adulta, non solo come vengono vissute, ma anche più profondamente come vengono interpretate. Questo studio vuole essere un contributo di arricchimento della conoscenza di come sta cambiando la realtà dei giovani. Uno strumento utile per valutare, scegliere e operare e, in definitiva, migliorare la condizione sociale delle nuove generazioni e incoraggiare un loro ruolo da protagonisti positivi della società”. Oltre al volume cartaceo è da poco disponibile sul nostro sito anche la nuova Banca Dati, che darà l’opportunità di scoprire e indagare l’universo giovanile italiano con la semplicità di un click: ricercatori e docenti, giornalisti e politici, studenti e operatori del mondo dell’educazione hanno interamente a disposizione l’imponente giacimento della ricerca per poter sviluppare in maniera del tutto personalizzata ricerche e analisi.