Paola Suffia, 1989, laureata in Politiche europee e internazionali presso l’ Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
«Ho applicato al bando per la borsa di studio dell’Istituto Toniolo perché rispondeva ai miei interessi di formazione professionale e di crescita umana. Ho scelto la Facoltà di Scienze Politiche e delle Relazioni internazionali con l’intenzione di lavorare nel campo diplomatico e delle organizzazioni internazionali, in particolare nell’ambito della promozione dei diritti umani». È stato determinante per fare questa scelta un viaggio in Bosnia-Erzegovina nell’ultimo anno del ginnasio durante il quale Paola vede di persona gli effetti della guerra. «Ho scelto l’Università Cattolica sia per la qualità della formazione sia per il suo essere “cattolica”, cioè legata a una dimensione e missione universale. Di conseguenza, non è stato per me di secondo piano, ma anzi ancor più importante che la Missione per cui applicavo fosse quella della Santa Sede».
L’aspettativa era quella di passare dalla teoria alla pratica, ovvero poter toccare con mano la formazione universitaria. Durante le lezioni di Storia delle relazioni internazionali, ad esempio, si discuteva della Ragion di Stato tipica della tradizione europea o delle caratteristiche della diplomazia americana: qui a Vienna queste teorie sono messe in pratica nelle negoziazioni o nei discorsi diplomatici. «L’aspettativa inziale è stata superata dalla realtà che vivo tutti i giorni, perché ciò che sperimento è una formazione a trecentosessanta gradi, professionale e umana. Gli stagisti sono appieno parte dello staff e i diplomatici della Missione ci danno molta fiducia. Sono certa che, a conclusione di questa esperienza, potrò portare con me un bagaglio ricchissimo di professionalità e umanità. Inoltre, questa esperienza ha confermato e rafforzato la mia scelta di lavorare nel campo internazionale e dei diritti umani».
Paola segue i comitati che le vengono assegnati. A Vienna la Missione è presente presso l’OSCE e presso l’Headquarter delle Nazioni Unite che si occupa di sicurezza, disarmo, nucleare, lotta alla droga e criminalità organizzata.
«Il lavoro per far crescere la giustizia nel mondo è tanto e inesauribile. Qui a Vienna si sperimenta che la goccia del nostro lavoro scava nelle istituzioni, ma anche nell’animo di coloro che sono chiamati alla rappresentanza degli Stati. Per questa ragione, è un’esperienza che ciascuno non vorrebbe mai finire, perché aiuta a realizzare in profondità la vocazione di chi lavora presso le istituzioni internazionali».