L’Istituto San Carlo di Foligno, come consuetudine, la seconda domenica di novembre ha celebrato la festa del proprio patrono San Carlo Borromeo: un occasione per celebrare e vivere un momento di condivisone e di formazione. Il Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile, che ha la propria sede all’Istituto San Carlo, offre all’intera cittadinanza un’opportunità di conoscere questo storico istituto che ha formato intere generazioni di giovani e che continua a dar vita a numerose proposte in vari ambiti attraverso le associazioni che vi operano.
“Per la prima volta, quindi, non è stata più la festa solo degli “inquilini”, ma diventa la festa di tutta la diocesi e città di Foligno. Abbiamo deciso di spalancare le porte, per far conoscere chi vi “abita” e occupa quegli spazi- ha spiegato Michele Tufo, direttore del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile della Diocesi di Foligno- ringrazio a nome del Servizio Diocesano per la Pastorale Giovanile tutte le realtà presenti all’Istituto San Carlo che operano e prestano un servizio prezioso alla comunità diocesana (Radio Gente Umbra, Gazzetta di Foligno, gli amici di Taizè, l’Azione Cattolica Diocesana, Protemus, l’ associazione teatrale Corale, Ordet), che hanno accettato l’invito a collaborare insieme, ma soprattutto di proporre qualcosa di importante ai nostri giovani e alla società civile e religiosa. E’ stata una bellissima testimonianza! Quello proposto è stato un vero e proprio “SAN CARLO MEETING”, occasione per ricordare il 10° anniversario dall’indizione del Sinodo dei Giovani: un’ esperienza voluta dal vescovo Arduino Bertoldo e messa in pratica da molti giovani che si sono messi in “gioco” camminando insieme per circa tre anni. Quindi due giorni dove le parole chiave si riallacciavano al tema della FIDUCIA, sono state: INCONTRO, CELEBRAZIONE, CONDIVISIONE. Infatti è stato proprio l’incontro con l’Istituto Toniolo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, al quale va il mio più sentito ringraziamento, che ha dato il “la” all’intera iniziativa, un momento di riflessione e confronto, sulla “fiducia” che i giovani ripongono in se stessi, nella propria famiglia, nelle relazioni affettive e nelle istituzioni, per essere sempre più all’altezza di meritarla ed essere loro punti di riferimento. E’ stato dunque un vero e proprio momento di formazione partecipanti (giovani, genitori, insegnanti, educatori, allenatori, operatori pastorali)”.